Palermoscienza, quando l’esperienza insegna davvero

Palermoscienza, quando l’esperienza insegna davvero

Il tema di quest’anno, “Il mondo possibile”, ha unito l’arte e i romanzi di Italo Calvino a obiettivi importanti

Dopo un lungo periodo di stasi (circa 3 anni), dovuto all’emergenza Covid, l’associazione PALERMOSCIENZA, ha di nuovo proposto agli istituti di ogni ordine e grado di Palermo e dintorni dal 14 al 19 febbraio Esperienza InSegna, una manifestazione scientifica che permette a studenti, docenti e ricercatori dell’Università di Palermo di farsi parte attiva nella sperimentazione scientifica e presentare i propri progetti: un’occasione che lascia i visitatori, bambini e adulti, perdersi nel mondo della scienza tra i 103 Exhibit esposti, mentre scoprono sempre nuove possibilità di questo spettacolare mondo che è la scienza. 

Il tema di quest’anno è stato “Il mondo possibile”, che ha unito l’arte e i  romanzi di Italo Calvino ad obiettivi importanti come quelli dell’Agenda 2030: ogni partecipante si è perciò sbizzarrito nel creare i progetti più creativi per intrattenere e stupire il pubblico, associando i testi di Calvino a dei goal  dell’Agenda 2030, fondamentali per la crescita e lo sviluppo del pianeta.  Stavolta a partecipare sono state ben 56 scuole, 650 studenti e 160 insegnanti. 

A partecipare all’Esperienza, tra le decine di istituti, anche il Liceo Classico  G. Meli, che si è impegnato a rendere l’esperienza più unica possibile: la  2M, la 4B e la 5C si sono cimentate in un laboratorio di astronomia,  indirizzati dalle docenti Botta, Ferlazzo e D’Agostino, mentre la 2A, 2H, 2I,  3C e 4C, guidati dalle professoresse Argento e Grassa, hanno deciso di portare, sulla base del loro percorso, opere e obiettivi totalmente diversi. 

La 2A, ad esempio, ha esposto un Exhibit su un’opera poco conosciuta  dell’autore: La speculazione edilizia, un argomento quanto mai attuale oggi, ma che viene ambientato dall’autore negli anni ’50: Calvino rappresenta così, in un paese senza nome della riviera ligure, una  situazione di declino e di decadenza. Probabilmente la stessa che ancora oggi non cambia. 

Gli studenti hanno contribuito alla realizzazione di due plastici e ad alcuni esperimenti; uno sulla granulometria e sul modo in cui i sedimenti trattengono l’acqua meteorica e l’altro sulla deforestazione e sull’importanza degli alberi, allo scopo di  mostrare come sia possibile prevenire alcuni disastri naturali. Facendo un confronto tra ciò che scrive l’autore e la situazione attuale, emerge con forza la consapevolezza che sia necessario valutare l’impatto ambientale, prima della realizzazione di un’opera antropica. 

La 2H, invece ha incentrato i suoi lavori sulla raccolta Marcovaldo. Ovvero le stagioni in città, ed in particolare la novella I figli di Babbo Natale e mettendo così in mostra i pericoli dell’inquinamento legato al consumismo, mentre la 4C ha stupito tutti con Il Barone rampante, che insegna ai lettori l’importanza di imparare a riconoscere e correggere i meccanismi della nostra società che, a volte anche solo per pigrizia, ci costringono ad avere comportamenti sbagliati. 

Agli Exhibit di esperienza Insegna ci sono state inoltre rappresentazioni teatrali su argomenti riguardanti l’astronomia, scritte degli stessi studenti e interpretate in un’aula universitaria messa a disposizione dalla struttura. 

Una delle cose che più sono saltate all’occhio della kermesse è stata l’eterogeneità del pubblico: adulti, bambini, giovani, specialisti o semplicemente curiosi. Questo ci ha portato, come ricercatrici alle prime armi, a  trovare i modi più consoni per descrivere le nostre esperienze in un linguaggio quanto più idoneo all’età e alle competenze così variegate del pubblico. Ma non solo: ciò che mi ha stupito ed entusiasmato è stato il modo in cui sono riuscita a immedesimarmi in una ricercatrice del settore scientifico, mostrandomi disponibile a spiegare la ‘mia’ materia chiunque ne fosse incuriosito, spiegando ciò a cui avevo lavorato nel modo più esaustivo e chiaro possibile.


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