Parco di Monte Po, il Comitato: "Allargare il progetto del Comune"

Parco di Monte Po, il Comitato: “Allargare il progetto del Comune”

L'area verde alla periferia della città

CATANIA – Il parco si restringe di dieci volte, almeno sulla carta. Il progetto per il Parco Urbano Monte Po prevede di realizzare un’area di verde di 28 ettari sulla collina del quartiere. Poco più del 10 per cento di quei 220 ettari proposti da 26 associazioni ambientaliste, culturali e sociali, che avevano proposto un Parco territoriale che da Monte Po arrivasse alla foce dell’Acquicella.

Per il Parco Urbano è in corso la gara per l’assegnazione dell’appalto per la progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori. Le associazioni, 16 delle quali sono raggruppate in un Comitato di proposta, spiegano in un comunicato: “Non è la nostra proposta”.

Il Parco Territoriale Monte Po: l’idea delle associazioni

Come si legge nella nota del Comitato, la proposta delle associazioni risale al luglio del 2022 e prevede un parco che comprende la collina di Monte Po, il corso dell’Acquicella e i territori limitrofi dal quartiere Monte Po alla foce del fiume.

L’idea, spiega il Comitato, allarga la previsione di un parco che era stato già previsto nella zona dal Piano regolatore generale di Catania scritto da Luigi Piccinato nel 1969.

In un corposo dossier di quasi 100 pagine le diverse associazioni che sostengono l’idea del parco spiegano che la zona ha un alto valore storico, naturalistico e sociale. L’abbazia di Santa Maria di Nuovaluce, l’edificio medievale sulla cima di Monte Po, la basilica bizantina, l’acquedotto romano.

Dal punto di vista naturalistico, nell’area si trovano la foce del fiume Acquicella e le sue dune, habitat per diverse specie animali e vegetali inserite nelle Direttive europee che proteggono la flora e la fauna.

Le associazioni sottolineano anche la valenza sociale del parco. A spiegarlo è Giuseppe Rannisi, presidente del Comitato di proposta del Parco territoriale: “Il parco sarebbe un legame tra gli agglomerati che non hanno verde né servizi, e che potrebbero diventare parte integrante della città mentre ora sono periferia”.

Il progetto del Comune

L’idea portata avanti in questo momento dal Comune però restringe a una parte della collina di Monte Po l’area da destinare a parco. L’amministrazione, scrive il Comitato nella sua nota, decide di utilizzare solo terreni di sua proprietà, senza coinvolgere altri proprietari delle aree demaniali interessate come l’Autorità portuale, per la parte a mare.

Il Comitato di proposta commenta così: “Ci viene detto che è l’inizio di un percorso, il primo tassello del grande Parco territoriale auspicato. Quello che registriamo tuttavia è stata la mancanza di un dialogo, né con gli Enti proprietari dei terreni limitrofi alle particelle del Comune né tantomeno di un coinvolgimento delle Associazioni”.

“Le Associazioni – continua la nota – si chiedono se il Comune ha già una ipotesi di come e chi dovrà gestire questo parco, se in house, se una società predisposta ad hoc, se ha ipotizzato qualche altra forma di gestione, se il Comune ha predisposto un piano di gestione con attività e risorse economiche, oppure se si rischia che all’indomani della consegna del parco esso sarà abbandonato a sé stesso e sarà devastato dai soliti vandali”.

Il Comitato conclude quindi chiedendo di “avviare il dialogo con gli altri Enti proprietari e con i privati”, e che “si attivino tutti gli strumenti per il coinvolgimento dei cittadini, in particolare quelli maggiormente coinvolti territorialmente nel progetto”.


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