“Intendiamo eliminare inutili e continui contenziosi tra amministrazione e società regionali, che sono soltanto fonte di sprechi e disfunzioni”. E’ il commento dell’assessore regionale per l’Economia, Gaetano Armao, che ha formulato apposita circolare assessoriale per le società a prevalente o totale partecipazione regionale. Con questo provvedimento si preclude agli amministratori di società regionali, a pena di responsabilità sociali, di promuovere giudizi contro l’amministrazione o gli enti regionali senza che prima sia stato tentato il bonario componimento (composizione informale) presso l’assessorato per l’Economia.
La circolare di Armao arriva due giorni dopo l’annuncio dei vertici di Multuiservizi di chiedere all’assessorato alla Sanità 11,7 milioni vantati finora come crediti dalla partecipata, che ha ricevuto a stretto giro di posta la replica dell’assessorato: “I soldi sono pronti. Da tempo chiediamo un incontro con la Multiservizi”. Adesso, dopo la circolare di Armao, la risoluzione di queste controversie potrebbe seguire un preciso iter: “Il tentativo di bonario componimento – ha spiegato l’assessore Armao – dovrà essere concluso entro 30 giorni dalla sua proposizione all’assessorato per da parte del soggetto interessato. Soltanto nel caso di decorso infruttuoso del termine le parti interessate potranno promuovere gli eventuali giudizi”. La commissione per il bonario componimento sarà composta da un dirigente designato dagli enti o società pubbliche interessate e presieduta da un avvocato indicato dal dirigente generale dell’Ufficio legislativo e legale. “Siamo certi – ha concluso Armao – che questa potrà essere la sede opportuna per il confronto proficuo tra amministrazione e le società interessate, eliminando liti che generano ritardi e spese che danneggiano la qualità dei servizi resi ai cittadini”.
Multiservizi, Biosphera e Beni Culturali verso la fusione
Intanto, però, in commissione procede l’esame per il riordino delle partecipate. Il governo continua a richiedere l’accorpamento di Multiservizie e Biosphera in Beni culturali spa. In particolare, la soluzione prospettata dalla commissione è quella della liquidazione di Biosphera (già avvenuta, in realtà) e Multiservizi, con la cessione alla Beni Culturali spa si singoli beni aziendali. Questa soluzione potrebbe consentire il superamento degli ostacoli legati alle differenti condizioni economiche delle società (Multiservizi, come detto, vanta numerosi crediti nei confronti della Regione, per un totale di circa 30 milioni di euro) e di risolvere sul nascere i numerosi contenziosi avviate dalla maggior parte del personale.
I contratti di servizio delel società liquidate, quindi, sarebbero ceduti a Beni Culturali che stipulerebbe anche i nuovi contratti, quelli, cioè che sostituiscono i contratti scaduti. Così, verrebbe fuori una società, la “nuova” Beni Culturali, una spa gigantesca, da 2144 dipendenti.
L’Irfis diventa una società finanziaria pubblica
Oggi la commissione ha anche proposto l’introduzione di una nuova area strategica all’interno della quale si colloca Sviluppo Italia Sicilia Spa: si tratta di una società a totale partecipazione pubblica, e con un trend di produzione crescente; anche la società patrimonio immobiliare Spa sarà a totale partecipazione pubblica, con la conseguente fuoriuscita del socio privato (PSP scarl) che deteneva il 25% delle quote; Riscossione Sicilia Spa invece potrebbe essere messa in liquidazione, o accorpata alla Serit Sicilia Spa, in entrambi i casi la società di riferimento rimarrà Serit Sicilia Spa; l’Irfis, secondo quanto concordato con il governo, si trasformerà in una società finanziaria, a totale partecipazione pubblica.
Rimane invariata la situazione di Siciliacque, in attesa che si concluda l’attività istruttoria, avviata dalla sottocommissione parlamentare di merito, sulla gestione delle acque in Sicilia. “Siamo ormai alle battute finali di un lungo percorso, che ha impegnato la commissione in un programma di audizioni ed interlocuzioni con i vertici delle società e le diverse sigle sindacali – dice Savona – L’obiettivo guida è stato razionalizzare le risorse e ridurre gli sprechi, rispetto ad un sistema iniziale corroso ed incrostato”.
I sindacati favorevoli all’accorpamento
“Piena soddisfazione per quanto varato dalla Commissione bilancio” è stata espressa dal segretario generale della Fisascat Cisl Mimma Calabrò e dal segretario territoriale di Palermo Salvo Barone “Superato questo primo ostacolo – hanno aggiunto – siamo pronti ad affrontare le tematiche legate all’organizzazione del lavoro, alle convenzioni ai servizi e, argomento per noi di maggiore importanza, all’applicazione del contratto”. Sulla questione s’erano già espressi i Cobas Codir: “Stiamo raccogliendo – hanno dichiarato Michele D’Amico e Maurizio Abbate, segretari regionali del terziario e commercio – i frutti del nostro lavoro svolto assieme ai Lavoratori delle società interessate e le organizzazioni sindacali che, precedentemente, si erano dichiarate contrarie all’applicazione del contratto dei dipendenti regionali adesso, dopo le nostre pressioni e quelle dei lavoratori tutti, hanno mostrato di aver cambiato idea”.

