I Vitale e la droga dalla Calabria a Partinico: due condanne

I Vitale e la droga dalla Calabria a Partinico: due condanne

Non regge l'accusa di mafia. Un imprenditore vittima di estorsione

PALERMO – Vent’anni di carcere per Michele Vitale, 8 anni per Salvatore Leggio. La sentenza, emessa lo scorso 11 maggio, è della terza sezione del Tribunale di Palermo presieduta da Sergio Ziino.

Entrambi furono coinvolti nel blitz “Gordio” del 2017 che tornò ad accendere i riflettori sulla famiglia mafiosa dei Vitale “fardazza”, storici capi del mandamento mafioso di Partinico. Oltre 60 arrestati e cento indagati.

In questo piccolo troncone Vitale e Leggio erano imputati di associazione finalizzata al traffico di cocaina, coltivazione di ingente quantità di marijuana e tentata estorsione ai danni di un imprenditore partinicese per impedirgli di affittare dei locali commerciali. I reati erano contestati con l’aggravante di avere agevolato Cosa Nostra.

Alla fine ha retto per entrambi un episodio relativo all’acquisto di cocaina in Calabria con l’aggravante dell’ingente quantità, ma è caduta quella mafiosa. Il solo Vitale è stato condannato per la tentata estorsione, ma è stato assolto dall’accusa di mafia. La pena resta pesante in virtù della recidiva.

Per Leggio, difeso dagli avvocati Roberto Tricoli e Massimiliano Miceli, la Procura aveva chiesto 18 anni di carcere.


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