PALERMO – Prime polemiche ad urne appena chiuse: una ventina di rappresentati di lista del Movimento 5 stelle non sono stati ammessi allo scrutinio perché gli addetti del Comune non avrebbero trasmesso in tempo le deleghe ai presidenti dei seggi dislocati in città. Questa la prima notizia che lo staff di Forello ha fatto circolare nella sede di via Scrofani, roccaforte dei cinque stelle a Palermo a meno di trenta minuti dalla chiusura dei seggi. Nonostante i rappresentati di lista designati abbiamo un documento siglato dall’ufficio del coordinamento elettorale di Palermo in cui si attesta la regolare presentazione delle deleghe entro i termini stabiliti, molti presidenti si rifiutano di farli accedere alle operazioni di scrutinio. Il motivo a cui si appellano i responsabili dei seggi è riportato sullo stesso documento consegnato ai rappresentanti di lista: “Per un mero errore tecnico degli uffici le predette deleghe non sono pervenute al momento della costituzione del seggio”.
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Ugo Forello a quasi due ore dalla chiusura dei seggi ha rotto il silenzio e si è presentato nella sala stampa allestita in via Scrofani, il suo comitato elettorale alle spalle di piazza Don Bosco. È deluso il candidato del Movimento 5 stelle: “Aspettiamo di dati ufficiali, è naturale però che se fossero questi i numeri non posso nascondere che ci aspettavamo qualcosa di più, noi volevamo vincere”.
Si sofferma sul dato dell’affluenza Forello, sottolineando che sono andati alle urne solo la metà dei palermitani, i dati ufficiali parlano del 52 per cento, “Parliamo di dieci punti percentuali in meno del 2012 – ha sottolineato il candidato – questo è un dato allarmante, questo è un fatto che abbiamo tante volte sottolineato, ovvero la totale disaffezione e mancanza di fiducia dei cittadini palermitani”.
L’avvocato in corsa per Palazzo delle Aquile ha tenuto anche ad enfatizzare il percorso di ricostruzione del Movimento dopo il terremoto firme false che lo ha scosso nei mesi scorsi. Per Forello però “Sempre se questi dati fossero confermati – ha detto”, il merito dei numeri raggiunti dagli avversari sarebbe da imputare “all’effetto trascinamento delle numerose liste degli altri candidati. In ogni caso – ha voluto precisare Forello – abbiamo quadruplicato i nostri voti rispetto alle scorse amministrative”.
Il morale dei grillini palermitani era a terra sin dall’arrivo dei primi exit poll: silenzio e saracinesche abbassate in via Scrofani, in pochi vogliono commentare i primi dati diffusi dalle principali testate nazionali sui risultati delle elezioni amministrative di Palermo, dati che vedevano Ugo Forello appena al 17 per cento. In comitato prima dell’arrivo del candidato, chiusi in una stanza lontani dalla stampa, alcuni volti noti del movimento tra cui I deputati regionali Giampiero Trizzino e Giorgio Ciaccio, l’assessore designato al Bilancio Maria Alessandra Costantino, la deputata, al momento autosospesa, Claudia La Rocca.
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Incalzato dalla stampa Ugo Forello è tornato a parlare e si è tolto qualche sassolino dalla scarpa: “L’astensionismo a Palermo resta il primo partito purtroppo – ha detto – parliamo di una minoranza che continua a dare fiducia ad Orlando. Parliamo di un sistema in crisi, non sarebbe opportuno festeggiare”.
Per la prima volta, in Consiglio comunale il Movimento 5 stelle potrebbe essere il primo partito e di questo Forello è molto orgoglioso, allo stesso modo ha sottolineato il fatto di “essere stati l’unica forza politica che ha rispettato tutte le regole comunali. In questa campagna elettorale abbiamo visto di tutto – ha attaccato Forello – dai manifesti abusivi, alle pubblicità non consentite” Forello cavalca anche una polemica che oggi per primo aveva sollevato il deputato nazionale di Sinistra italiana Erasmo Palazzotto: “Per non parlare di alcune anomalie – ha detto il candidato – legate al fatto che alcuni soggetti hanno continuato a fare campagna elettorale indisturbati davanti ai seggi. Fatto che abbiamo segnalato prontamente alla Digos”. E la stoccata finale la riserva ai palermitani il fondatore di Addiopizzo: “Se assistiamo a questi fatti la colpa non è solo dei candidati, ma anche dei cittadini che si dovrebbe indignare e denunciare fatti del genere”.