Ha rischiato di finire in carcere per un mese e dieci giorni Mario Di Ferro, titolare del famoso ristorante palermitano Cucina, che adesso dovrà scontare la pena ai servizi sociali. Nel 2008 le forze dell’ordine gli contestarono l’apertura senza autorizzazione di un locale, Palazzo De Gregorio sempre a Palermo, e lui decise di patteggiare la pena con l’assistenza del suo legale, l’avvocato Stefano Santoro. Il giudice monocratico accolse le richieste dell’imputato, ma non dispose la sospensione della pena. Nel verbale d’udienza infatti non c’é traccia di questa richiesta da parte della difesa. “E’ impossibile adesso verificare cosa è successo – dice Santoro – Qualsiasi avvocato, anche di primo pelo, subordina la richiesta di patteggiamento alla concessione della sospensione condizionale. Tra l’altro nei miei appunti ho il foglio della richiesta di patteggiamento dove la sospensione è menzionata, come sempre. L’importante è comunque che il mio cliente, per un mero errore formale, non finisca in carcere”.
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