PALERMO – Arriva un ulteriore stretta sulle spese della Regione. La manovra varata ieri dal Consiglio dei ministri taglia ulteriormente i margini del patto di stabilità e impone una riduzione delle spese per il prossimo triennio. L’assessore al Bilancio Gaetano Armao, a Roma per il confronto con le altre Regioni, parla di tagli per circa 240 milioni all’anno. Questo porterà per il 2013 il tetto di spesa della Sicilia a 4.650 milioni, che scenderanno a 4.560 nel 2014: margibi strettissimi per una Regione che tra personale e debito deve spendere 2,7 miliardi l’anno.
Il governo ha anche presentato alle Regioni la proposta di riforma costituzionale del Titolo V, che arriva anche sulla spinta emotiva degli scandali della Regione Lazio e non solo. Le nuove norme prevedono un forte monitoraggio sull’attività delle Regioni, una forte compressione del principio di separazione, ma anche l’abolizione del Commissario dello Stato, con l’estensione alla Sicilia della procedura in vigore per le altre regioni.