Pd-centristi, lo chiamavano inciucio | Ma così si vincono le elezioni - Live Sicilia

Pd-centristi, lo chiamavano inciucio | Ma così si vincono le elezioni

Filippo Tripoli, neo sindaco di Bagheria

I casi di Bagheria  (nella foto) e Aci Castello. L'esperienza recente di Trapani. Come si resiste all'ondata populista

Amministrative 2019
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Un tempo, neanche troppo lontano lo si chiamava inciucio. O magari “ammucchiata”. Ma oggi il modello del tutti assieme appassionatamente contro i populisti è diventato piuttosto il modello sopravvivenza per centristi e riformisti moderati in Sicilia. Ed è un modello a conti fatti spesso vincente. Prendete i due soli comuni in cui si votava col proporzionale nei quali per eleggere il sindaco non sarà necessario il ballottaggio.

Uno è Bagheria, dove l’altra volta avevano vinto i grillini, che hanno amministrato la città in questi anni con Patrizio Cinque e che schieravano un suo assessore. Qui, malgrado un centrodestra agguerrito, benedetto dalla trionfale discesa di Matteo Salvini con bagno di folla in piazza, a spuntarla è stato qualcun altro. E cioè Filippo Tripoli, che ha vinto, anzi stravinto a primo turno. Un candidato caro a Saverio Romano e ai suoi centristi, in grado di pescare un sostegno anche in ambienti del Partito democratico. C’erano una volta destra e sinistra, oggi nell’era gialloverde, c’è qualcos’altro. “Territorio” e “buon governo” le parole d’ordine per sdoganare queste operazioni. Che funzionano.

Come ha funzionato ad Aci Castello, l’altro comune in cui la partita si è chiusa a primo turno. Con la vittoria di Carmelo Scandurra, lanciato da Luca Sammartino e Valeria Sudano, promotore di uno schieramento anche qui abbastanza trasversale. Certo, i patti locali tra democratici e moderati, siano centristi o magari forzisti (non così ad Aci Castello), o tra pezzi dei due, faranno arricciare il naso ai puristi, ma spesso pagano.

Come a Gela, dove per contrastare l’asse sovranista Lega-Fratelli d’Italia, Pd e Forza Italia (o almeno un grosso pezzo di Forza Italia) si sono saldati sull’alleanza civica a sostegno di Lucio Greco. L’avvocato è andato forte, si è piazzato primo e se la giocherà al ballottaggio tra due settimane con Giuseppe Spata, con i grillini (che a Gela avevano vinto allo scorso giro) addirittura quarti dietro a un candidato civico. La ricetta è sempre quella: un candidato che funziona, liste robuste, allargamento rispetto ai recinti del passato. Un po’ come era accaduto a Trapani di recente con il successo debordante del dem Giacomo Tranchida. Nel Pd e in Forza Italia le spinte verso i classici centrodestra e centrosinistra di un tempo non mancano e a livello nazionale sono prevalenti. Ma i risultati del voto offriranno nuove frecce all’arco di chi da un pezzo in Sicilia pensa a qualcosa di diverso per fronteggiare l’ondata populista.

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