Pd, lascia il segretario di Capaci | E il sindaco non vota per protesta - Live Sicilia

Pd, lascia il segretario di Capaci | E il sindaco non vota per protesta

L'accusa: pochi gazebo? "Una mossa di Faraone contro Zingaretti".

CAOS PRIMARIE
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PALERMO – Salvatore Roccalumera, segretario del Pd di Capaci, Comune del Palermitano di circa 12 mila abitanti dove nel ’92 avvenne la strage Falcone, si è dimesso dalla sua carica per protestare contro la decisione del partito di non prevedere un gazebo per le primarie e costringere gli elettori, inoltre, ad andare a Carini e non nel più vicino comune di Isola delle Femmine.

E il sindaco di Capaci, Pietro Puccio, ex presidente della Provincia di Palermo, ha deciso di non votare. “Non posso starmene con le mani in mano – dice Roccalumera – e subire una scelta che può essere giustificata solamente dal fatto che i risultati di Capaci nelle passate primarie non sono stati di gradimento di chi oggi occupa i vertici del partito. Ma per questo non si può impedire la partecipazione di persone che con grande entusiasmo hanno sempre sostenuto il Pd in un paese simbolo della lotta alla mafia”. Il sindaco Puccio spiega: “Con profonda amarezza non andrò a votare. In tanti comuni della Provincia è stato impedito, dall’accoppiata Faraone-Rubino (Davide Faraone, segretario del Pd in Sicilia e Antonio Rubino, della segreteria regionale, ndr), di allestire i gazebo. Per quanto mi riguarda lo considero uno sfregio al Pd, al mio comune e alla storia democratica di Capaci. Tutto questo è insopportabile. Una vergogna perpetrata da chi, pur di tutelare sé stesso, sfregia il Pd”.

Immediata la replica: “Vengo chiamato in causa dal Sindaco di Capaci, Pietro Puccio, per una storia che riguarda il gazebo di quel Comune del quale, sinceramente, non so parlare non essendo componente della Commissione di Palermo”, risponde Antonio Rubino in merito alle dichiarazioni del sindaco Puccio. “Tuttavia, come è mio costume, non starò in silenzio di fronte all’ennesima aggressione verbale da parte dei zingarettiani. Ricordo bene, infatti, che durante le amministrative di Capaci l’attuale primo cittadino ha accuratamente evitato che qualsiasi esponente del Pd mettesse piede in quel comune per non etichettarsi salvo scoprire oggi un senso di appartenenza che non gli conoscevo. Sarebbe intellettualmente più onesto – conclude il vicesegretario regionale del partito – dire la verità e cioè che la sua area (quella legata ad Antonello Cracolici) gli ha chiesto di aprire la polemica sfruttando strumentalmente il nome del Comune che amministra. Ognuno è libero di fare ciò che pensa ma arrivare a questo degrado politico, esponendo un’intera comunità a biechi interessi di corrente, è semplicemente vergognoso”.

Intanto, esponenti del Pd e sindaci di Petralia sottana, Lascari, Villabate, Santa Flavia, Casteldaccia, Bolognetta, tutti nel Palermitano, spiegano che “qualcuno ha deciso di impedire la partecipazione. È inammissibile non allestire gazebo nei comuni a guida Pd, soltanto perché gli amministratori sono a favore a Zingaretti”.

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