Una mozione di censura nei confronti dell’assessore alla sanità Massimo Russo. E, una settimana dopo, un documento politico di “sfiducia” nei confronti del presidente Lombardo.
Il Pdl va all’attacco con un documento che presenterà all’Ars probabilmente mercoledì prossimo in cui stigmatizza l’azione dell’ex magistrato “per non essere stato in grado di portare a compimento la riforma del sistema sanitario sia relativamente ai suoi contenuti tecnici-amministrativi che relativamente agli aspetti programmatici-politici della stessa”. Dai casi dell’ospedale di Mazzarino, a quello di Partinico, sono molte le vicende sulle quali il Pdl ha puntato l’indice.
Ma non finisce qui. Gli “azzurri” attenderanno la nomina di Angelino Alfano a coordinatore unico del partito. Quindi, presenteranno una mozione di sfiducia per il presidente Raffaele Lombardo. “Il trasformismo – tuona il capogruppo del Pdl Innocenzo Leontini – è ormai il sistema quotidiano. Non esistono più i principi, quello che importa, oggi, è solo tenere in piedi una maggioranza”.
Durissima la mozione di censura a Russo, sottoscritta da tutto il gruppo parlamentare. “La crisi in cui versa il sistema sanitario – scrivono i deputati – ha raggiunto livelli intollerabili”. “Stupisce sempre più – prosegue il documento – la patologica ostinazione con cui l’assessore per la salute continua ad attribuirsi, con toni trionfalistici, meriti che non ci sono”.
La presunta “voragine” ereditata da Russo, secondo il Pdl, sarebbe stata frutto della “dissennata gestione assessoriale portata avanti negli anni 2004-2006 dall’allora assessore Giovanni Pistorio”. Colpevole, quest’ultimo, di aver raddoppiato il numero di ambulanze e operatori del 118.
Da quel momento, nel racconto del Pdl, la gestione Lagalla ha consentito un rientro del deficit (che era di oltre 900 milioni) a 232 milioni nel 2009. E non, quindi, un buco da un milione di euro come dichiarato dall’assessore. I parlamentari, poi, sottolineano come nonostante “la tanto decantata azione di trasparenza e legalità non si sono ancora potute conoscere, seppur richieste per il tramite dell’attività ispettiva parlamentare, le regole osservate per le nomine dei 17 direttori generali e delle decine e decine di direttori sanitari e amministrativi”.
Altro tema oggetto di critiche, la gestione del 118 e i suoi “costi esponenziali”, oltre a un bando sospetto da 21 milioni di euro per “servizi di consulenza direzionali e operativi”. Insomma, l’attacco è frontale. Ed è sorretto anche dai dati della Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario che “pongono la Sicilia come la seconda regione, dopo la Calabria”, a detenere il record per casi di malasanità”. Ed ecco i numeri tremendi: 52 di questi casi, 38 decessi e decine di denunce. In tutti questi casi, secondo il Pdl, “l’errore medico va di pari passo con le carenze strutturali e i disservizi sistematici nell’erogazione delle prestazioni sanitarie”.
Ed ecco raccontata una sequenza impietosa di vicende di malasanità: la morte di un giovane all’ospedale di Mazzarino, le vicende del reparto di ginecologia del Policlinico di Messina, i disagi del Civico e del Cervello. E le soppressioni di posti letto, le file per un esame diagnostico. Tutto questo trova spazio nella mozione. Che punta anche l’indice “sull’assenza di un aggiornato piano regionale sanitario, sui ritardi nelle composizioni dei 17 collegi sindacali, sulla poca chiarezza dei bilanci delle aziende sanitarie”.
Sul caso, poi, della signora lasciata in attesa su una sedia del Civico per tre giorni, secondo il Pdl “l’assessore Russo, invece di ammettere il fallimento della propria gestione assessoriale, ha individuato nel manager del Civico, dottor Allegra, l’unico responsabile del disastro, invitandolo a dimettersi, pensando, in tal modo, di autoassolversi dalle sue gravissime responsabilità”.
“Ammetta – scrivono i deputati rivolgendosi direttamente all’assessore Russo – di avere fallito e dica pubblicamente che la politica ha imposto e lei ha obbedito, la nomina non solo del dottor Allegra, ma di tutto il management della sanità siciliana e che della sua favola di tecnico duro e puro sono piene le favole per bambini”.
E nella mozione di censura, presi di mira anche i bandi per le assunzioni espletati, secondo il Pdl, senza rispettare le necessità della pianta organica, il mancato avvio dei presidi territoriali assistiti (Pta), lo “stop” ai bandi di molti ospedali, e un trattamento di riguardo per il “Cannizzaro” che sarebbe stato “risparmiato” dall’accusa di aver messo in atto procedure di selezione illegittime.
Ultima stoccata “nei confronti del perpetrato atteggiamento dell’assessore per la salute dottor Massimo Russo, che sfrutta sistematicamente i mezzi d’informazione per propagandare risultati inesistenti, diffondendo colpevolmente notizie false al solo fine di sfruttare l’opinione pubblica per un propriom tornaconto politico”.