CALTANISSETTA – Il Partito dei siciliani-Mpa va alla conta e prepara il futuro nell’era post-lombardiana. Il segretario Giovanni Pistorio si è dimesso oggi nel corso del comitato regionale del partito a Caltanissetta. Una riunione a cui hanno partecipato anche i deputati neoeletti all’Ars, tra i quali però spiccava l’assenza di Toti Lombardo, il giovane figlio del governatore, anche lui assente, approdato all’Ars. Non si è visto neanche Giovanni Greco, deputato palermitano vicino all’ex presidente della Regione. Gli altri hanno ascoltato la relazione del dimissionario Pistorio, che ha analizzato l’esito del voto, definendolo “moderatamente positivo in un momento difficile”.
Un passo indietro, quello di Pistorio, che a LiveSicilia il senatore autonomista spiega così: “Il mio è un gesto che vuole favorire l’apertura di un processo democratico nel partito, per entrare in una fase nuova, di apertura alla società e di confronto con i tanti delicati temi imposti all’attenzione della politica dal risultato elettorale”.
È partita, insomma, nell’ex Movimento per l’autonomia, la partita del riposizionamento per disegnare il futuro dopo l’uscita da Palazzo d’Orleans del fondatore Lombardo. Pistorio e il suo fedelissimo Nicola D’Agostino, capogruppo uscente all’Ars, sono pronti a portare avanti il proprio progetto, alla guida di una corrente vera e propria, e a voltare pagina. “Per me la proposta di un grande partito territoriale rimane valida, spero che Grande sud e Nuovo Polo per la Sicilia vogliano proseguire su questa strada – spiega a Live Sicilia Pistorio guardando al futuro. Nel quale, il tema più delicato riguarda i rapporti con il governo di Rosario Crocetta. “Io sono per un autonomia rigorosa che abbia come spirito il negoziato, non la rottura – ragiona Pistorio – . Il mio obiettivo è interloquire per condizionare. La nostra prospettiva riformatrice, per quanto non completata, va portata avanti per un’emancipazione della Sicilia sul terreno dello sviluppo”. Insomma, grande apertura al dialogo con Crocetta e con la sua coalizione, un atteggiamento che non sorprende da quello che in questi anni è stato il principale ufficiale di collegamento tra autonomisti e Partito democratico. “Se il governo regionale si doterà di un consenso ampio nella società e tra le forse politiche, potrà avere un interlocuzione col prossimo governo nazionale, che dovrà essere politico e non tecnico, per portare avanti una vera politica di sviluppo per la Sicilia”.
Intanto, il neonato Partito dei siciliani per il momento resta acefalo. “Io immagino che la cosa più semplice sia fare un congresso – spiega Pistorio -. Ma c’è anche l’idea di chi pensa alle primarie”. Il comitato regionale ha diramato un comunicato in cui “esprime apprezzamento per la scelta del segretario regionale “. “Le ultime elezioni regionali – si legge nella nota -, svoltesi in un clima di pesante aggressione nei confronti del Governo delle riforme presieduto da Raffaele Lombardo, hanno determinato un indebolimento nel numero della rappresentanza istituzionale, ma non hanno di certo attenuato la nostra volontà di difendere l’Autonomia e i diritti della Sicilia e del popolo siciliano. Nel ribadire la necessità di costruire un grande fronte autonomista e sicilianista insieme agli alleati della coalizione, il Comitato regionale del Partito dei Siciliani, avvia oggi la campagna congressuale da svolgere entro il mese di gennaio attraverso meccanismi di democrazia diretta e di partecipazione paritaria di tutti gli iscritti. Affida quindi la responsabilità di definire le regole di questo percorso e di gestire il Partito dei Siciliani in questa fase transitoria ad una direzione collegiale, coordinata da Rino Piscitello e formata da Roberto Commercio, Sandro Oliveri, Roberto Di Mauro, Nicola D’Agostino, Rosanna Interlandi, Vito Li Causi e Francesco Colianni”.