ENNA – Andrà a processo con rito immediato Roberto Cannata, funzionario del tribunale di Enna, accusato di peculato aggravato dall’aver approfittato “della qualità di funzionario apicale”, oltre che della “fiducia in lui riposta da colleghi e dirigenti” e di essere “l’unico addetto all’ufficio recupero crediti”. Cannata si sarebbe appropriato per 193 volte di somme destinate al ministero della Giustizia. Gli episodi registrati tra il 2007 e il 2012 sarebbero 105; altri 88 negli anni successivi, per un ammanco complessivo di 75 mila euro. La prima udienza è fissata per il 13 giugno davanti al Gup Vittorio La Placa. Il procuratore capo Massimo Palmeri e il sostituto Francesco Lo Gerfo sostengono che gli ammanchi sarebbero già cominciati nel ’98 (con l’entrata in vigore della procedura di riscossione delle “pene pecuniarie e spese di giustizia da ruolo esattoriale”) e fino al 2015. Sono 114 le persone che credevano di aver pagato multe o sanzioni; i soldi, invece, erano stati prelevati dal funzionario. Tra le parti lese, anche i ministeri della Giustizia e dell’Economia. Per l’accusa, Cannata avrebbe anche omesso di istituire e aggiornare il registro “recupero spese di giustizia”, di effettuare le rituali iscrizioni a ruolo e di formare i ruoli e l’adempimento legale a lui affidato per il servizio.
Si sarebbe appropriato di somme destinate al ministero della Giustizia.
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