Peculato, chiuse le indagini | per l'auto blu di Armao - Live Sicilia

Peculato, chiuse le indagini | per l’auto blu di Armao

Gaetano Armao

'L'Espresso' pubblicò anche alcune foto in cui si vedeva la fidanzata di Armao salire nell'auto della Regione ma senza l'assessore. Armao all'epoca replicò che si trattava di falsità. All'interno la replica di Armao e la controreplica di Lirio Abbate, autore dell'articolo che ha dato origine all'inchiesta.

La Procura di Palermo
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PALERMO- La procura di Palermo ha chiuso le indagini per peculato nei confronti dell’ex assessore regionale Gaetano Armao che avrebbe fatto utilizzare la sua auto blu per accompagnare la fidanzata e la baby sitter. Lo scrive ‘Repubblica Palermo’ specificando che l’avviso di chiusura indagini, preliminare alla richiesta di rinvio a giudizio, è stato notificato all’indagato. La vicenda venne resa nota dal settimanale ‘L’Espresso’ che pubblicò anche alcune foto in cui si vedeva la fidanzata di Armao, che è un giudice, salire nell’auto della Regione ma senza l’assessore. Armao all’epoca replicò che si trattava di falsità. (Fonte ANSA)

La replica di Armao
Riceviamo e pubblichiamo
. “L’iniziativa parte dalle surrettizie denunce del pluriquerelato e condannato giornalista Abbate, vicino a quegli ambienti dell’antimafia/pro-affari che allignano tra politica ed impresa in Sicilia – che contrasto ogni giorno e combatterò più di prima – che hanno tentato di ostacolare la mia azione amministrativa. C’è un tempo per ogni cosa. In linea con il pacifico orientamento della cassazione in materia dimostrerò in sede giudiziaria l’assoluta correttezza nell’uso del mezzo di servizio, come sarà comprovato anche dalla testimonianza di decine di persone. E’ singolare che la notizia sulle indagini, e ben prima che mi possa difendere, sia stata acquisita e diramata dallo stesso giornale del Gruppo per il quale lavora l’Abbate che ha originato l’iniziativa giudiziaria e che si trova per questi fatti sotto processo a Roma (e quindi ha un interesse preciso all’esito della vicenda). Sono certo che su questo non si mancherà di indagare. Massima fiducia nell’operato del Procuratore aggiunto dott. Agueci e dei suoi sostituti, ai quali mi sono rivolto, da tempo, evidenziando influenze proprio di quegli ambienti.

La controreplica di Lirio Abbate
Riceviamo e pubblichiamo. “Con riguardo alle false dichiarazioni di Gaetano Armao riportate nell’ambito dell’articolo dal titolo ‘Peculato, chiuse le indagini per l’auto blu di Armao’, pubblicato sulla home page di LiveSicilia.it di oggi, è necessario precisare quanto segue: non soltanto sono incensurato, ma non rientra nella mia attività di giornalista ‘ostacolare l’azione amministrativa’ di chicchessia, bensì esclusivamente riportare i fatti e le notizie di pubblico interesse; non ho alcun ‘interesse preciso’ circa l’esito del procedimento per peculato di Armao; ed infatti, oltre a non essere mia abitudine augurare la condanna di alcuno, nemmeno ho alcun interesse diretto nella vicenda, atteso che nella causa di risarcimento danni attualmente pendente in primo grado in sede civile, proposta non da Armao bensì dalla dott.ssa Bartolozzi per l’articolo de L’Espresso del 26 gennaio 2012, in cui documentavo l’utilizzo improprio dell’auto di servizio della Regione, l’esito del procedimento penale per peculato che vede coinvolto Armao a Palermo non ha rilievo, posto che è la verità dei fatti al tempo della pubblicazione che conta in tali cause, come anche l’avvocato Armao sa benissimo; quanto alla notizia sulla notifica ad Armao dell’avviso di chiusura delle indagini da parte della Procura di Palermo, si tratta di una notizia resa da un bravo collega de La Repubblica, peraltro in nessun modo smentita né ‘replicata’ da Armao”.

 

 

 


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