“La notizia che tra gli enti maggiormente beneficiari dei fondi per gli stage d’inserimento professionale ci siano anche quelli che fanno capo ai deputati regionali, è sconvolgente”. Lo afferma Maurizio Pellegrino, consigliere comunale di Palermo del Pd. “E’ discutibile che deputati chiamati a decidere dell’uso dei fondi pubblici destinati alla formazione – aggiunge – siano proprietari, direttamente o tramite prestanome, di enti sovvenzionati della Regione. Non so dove abbiano preso i soldi per queste acquisizioni questi novelli cresi né se questo rappresenti un illecito, so solo che queste commistioni tra politica e affari richiamano tristi analogie con quelle che sono emerse nello scandalo della sanità in Puglia”. “Da un lato gli affari dall’altro le clientele: a sorpresa sono stati inseriti tra gli enti beneficiari degli stage i Comuni. Avremo così – continua – centinaia di siciliani inseriti, senza concorso e con la scusa degli stage, negli uffici pubblici e i deputati regionali, che li hanno selezionati tra i loro clientes, saranno chiamati a votare le leggi che immancabilmente arriveranno per la loro stabilizzazione. L’assessore Centorrino deve essere chiamato a rispondere dei criteri seguiti per la distribuzione dei finanziamenti e anche i parlamentari europei devono sollevare a Bruxelles la questione dell’uso clientelare di questi fondi”. “E’ particolarmente inquietante che, insieme ad alcuni eletti nel centrodestra, alcuni deputati del Pd siano tra i protagonisti negativi di questa vicenda – conclude -. Emerge una questione morale all’interno del Pd e sarebbe bene che il partito, almeno stavolta, arrivasse prima dei magistrati nello scoprire le magagne, prima che parli il Tarantini di turno”.
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