L’assessore regionale all’Energia Piercarmelo Russo ha scritto una lettera aperta al sito online “90011.it” replicando all’inchiesta che “S” ha pubblicato nel numero attualmente in edicola. Russo ha detto che i “dati pubblicati su ‘S’ sono semplicemente falsi e, infatti, ho in corso un’azione risarcitoria”. Ha aggiunto anche che a suo parere l’obiettivo del giornale “era diffamare chi dà fastidio, indebolire chi cerca di ripristinare la legalità nella gestione dei rifiuti”. Ha rivelato inoltre che “grazie anche ad ‘S’, ed ai toni livorosi e pericolosi che ha suscitato… da sabato scorso la scorta è stata potenziata e mi hanno assegnato un’auto blindata”. La lettera integrale dell’assessore Russo la pubblichiamo in uno dei correlati a questo articolo. La nota dell’assessore è stata ripresa da tutte le agenzie di stampa. A questo punto non possiamo che ribadire con forza alcuni passaggi.
Primo. L’assessore Russo conferma che a 47 anni e usufruendo di una legge che prevede il pensionamento anticipato per chi deve accudire familiari gravemente ammalati, è uscito dai ranghi dell’amministrazione regionale dopo 27 anni di dirigenza alla Regione.
Secondo. L’assessore Russo conferma che la sua pensione netta al mese è di 6.200 euro. Sul mensile avevamo indicato la cifra al lordo, perché è quello il peso che grava sulle casse regionali. Basta fare due conti per capire chi dice la verità.
Terzo. L’assessore Russo, così come pubblicato su “S” conferma che la sua indennità di assessore l’ha devoluta in beneficenza. Gli segnaliamo che la sua nobile intenzione (di cui “S” ha dato ampiamente contezza ai lettori) non è stata ancora tramutata in realtà, visto che gli uffici non hanno ancora fatto pervenire agli enti di volontariato prescelti le cinque mensilità accumulate da quando è diventato membro della giunta di governo.
Sin qui i fatti. Apprendiamo che sarebbe in corso un’azione risarcitoria, ancora soltanto annunciata a parole (ricordiamo ai legali dell’assessore che il nostro indirizzo è via Libertà, 34, 90141 Palermo). Facciamo sapere all’assessore che la nostra società ha dato mandato allo studio legale dell’avvocato Giovanni Di Salvo di intraprendere analoga iniziativa nei suoi confronti per le gravissime e calunniose dichiarazioni rilasciate in data odierna.
L’assessore Russo, infatti, si permette nella sua lettera aperta di lanciare accuse sulla redazione formata da giovani giornalisti professionisti che da quasi 4 anni, unica realtà editoriale nell’Isola, firmano con nome e cognome le inchieste più scottanti sulla mafia e contro la mafia, esponendosi in prima persona.
L’assessore Russo in un delirio di dietrologia complottistica degno di Dan Brown si permette di insinuare che nostro obiettivo sia mantenere l’illegalità nella gestione dei rifiuti (indebolendo “chi cerca di ripristinare la legalità”). E se su questo punto non rettificherà quanto detto, dovrà risponderne nelle dovute sedi.
L’assessore Russo si permette di affermare che il rafforzamento della scorta è stata decisa “grazie a S”, insinuando un qualsiasi collegamento tra la nostra inchiesta e la sua incolumità fisica. Una teoria inaccettabile, un’accusa irricevibile e infamante. E anche su questo punto, se l’assessore non rettificherà quanto detto, dovrà risponderne nelle dovute sedi.
L’assessore Russo si permette di infangare una testata che tra i suoi editorialisti ha il magistrato Antonio Ingroia che – glielo ricordiamo – era al centro del progetto di un attentato progettato dal mafioso Domenico Raccuglia, protagonista di due copertine del nostro mensile.
L’assessore Russo si permette addirittura di affermare che il nostro obiettivo è “quello di indebolire chi cerca di ripristinare la legalità”. Sono 28 numeri che la legalità la raccontiamo, pagina dopo pagina, dalle colonne di “S”. Attraverso gli incontri con gli studenti e i testimonial della lotta alla mafia, dallo stesso Ingroia a Maria Falcone, da Ivan Lo Bello ai ragazzi di Addio Pizzo; attraverso l’organizzazione di tre edizioni del Festival della Legalità; attraverso le inchieste e le denunce che hanno portato “S” ad essere il magazine più venduto e apprezzato nelle edicole siciliane. Ma anche, ce lo consenta assessore, il più esposto. Esposizione che lei, con le sue farneticanti affermazioni, contribuisce ad esaltare.
Pensiamo che andare in pensione a 47 anni per assistere un familiare e accettare, una settimana dopo il pensionamento, un incarico così importante e carico di impegni quale quello di assessore regionale, sia paradossale. Lo abbiamo scritto, lo ribadiamo. E capiamo bene che leggerlo dà fastidio all’interessato. Ma rispediamo al mittente le lezioni di moralità gratuitamente impartite da chi non ne ha titolo.
Ribadiamo, così come già detto telefonicamente all’assessore Russo alla vigilia dell’uscita di “S”, la nostra stima e solidarietà per il lavoro che sta svolgendo. Lavoro che avrebbe potuto benissimo svolgere senza l’ombra di un odioso privilegio.