22 Agosto 2014, 13:06
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CATANIA – E se fosse un religioso a farsi portavoce delle criticità di un territorio dinnanzi al governo nazionale e regionale? Ebbene sì. Calogero Peri, vescovo di Caltagirone, patria di don Luigi Sturzo, ha infatti inviato una lettera aperta al presidente del Consiglio Matteo Renzi e al presidente della Regione Rosario Crocetta per lanciare un appello dai toni allarmati: “Non è possibile – si legge – lasciare da soli i Comuni nell’affrontare le tante e complesse emergenze: anziani, disabili fisici e psichici, minori sottoposti a provvedimenti del Tribunale, minori stranieri non accompagnati, nuclei familiari in difficoltà, stranieri che vagano per le nostre città alla ricerca di tutto. Alle competenze dei servizi in capo agli Enti locali – aggiunge monsignor Peri – occorre affiancare investimenti che consentano di pianificare e progettare politiche sociali non di tipo assistenziale, ma di promozione della persona, di inclusione e di recupero”.
Un messaggio forte, sottoscritto non solo da tutti i sindaci del calatino, ma anche dei deputati Ars Nello Musumeci, Gino Ioppolo e Concetta Raia e dai parlamentari nazionali Giovanni Burtone, Fabio Porta e Giuseppe Compagnone. Tutti “a servizio di un autentico bene comune, della solidarietà, della giustizia sociale e della corresponsabilità”. Insomma, un’azione bipartisan che nel volto di Peri, e soprattutto nel saio da frate cappuccino a cui non ha rinunciato neanche dopo l’ordinazione episcopale, trova un punto di convergenza fuori dalle contese d’aula. Un volto, per altro, assai noto nel mondo della comunicazione 2.0. Il motivo di questa iniziativa, solo in parte distante dai cliché religiosi, è lo stesso prelato a spiegarlo: “In qualità di pastore della Chiesa locale – si legge nella lettera – ritengo che la coerenza, la spiritualità, la preghiera, il servizio ministeriale, non sono solo valore fondante per la vita ecclesiale, ma anche forza morale per un territorio che cerca la sua crescita e chiede gesti concreti di speranza”.
Prima emergenza è e resta il lavoro. “La crisi in corso – scrive Peri – non si risolverà a breve, né si possono attendere soluzioni miracolistiche . Alcune opportunità tuttavia non possono essere disattese e lasciate in balia di proclami elettoralistici”. Il riferimento è alla riapertura dei cantieri di servizio per disoccupati e al completamento dei lotti della Libertinia-Caltagirone. “Si tratta di interventi – aggiunge Peri – che, a causa della farraginosa burocrazia di cui soffrono le istituzioni, non sono partiti, impedendo, ai tanti aventi diritto, di ricevere dalle istituzioni una boccata d’ossigeno nell’affrontare la fatica quotidiana del vivere con dignità e rispetto”.
Altro nodo urgente è quello della crisi del comparto agricolo: “Chiediamo alle istituzioni tutte di farsi carico, in tempi rapidi, di indispensabili e urgenti interventi a sostegno dei produttori, alle prese con continue sofferenze economiche, le quali incidono sulla tenuta delle aziende, molte delle quali costrette a chiudere”. In ultimo, il vescovo ha voluto chiedere al Governo e alla Regione un impegno preciso in favore delle infrastrutture e della viabilità. In particolare: il potenziamento ferroviario della tratta Catania-Caltagirone e il ripristino della ferrovia che collega Caltagirone alla città di Gela. Due cantieri che rappresentano non solo “opportunità di lavoro, ma anche possibilità di miglioramento delle condizioni di vita di chi è costretto a viaggiare”.
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22 Agosto 2014, 13:06