Personale, dirigenti e partecipate | Ecco la relazione contro il Comune - Live Sicilia

Personale, dirigenti e partecipate | Ecco la relazione contro il Comune

L'atto d'accusa degli ispettori del Mise parla di 46 irregolarità.

PALERMO – Irregolarità per l’assunzione di personale, nella gestione dei dirigenti, dei consulenti esterni e falle nei contratti di servizio delle partecipate. Queste sono solo quattro delle 46 irregolarità riscontrate dagli ispettori della ragioneria generale dello Stato inviati dal ministero dell’Economia lo scorso anno per fare una verifica amministrativa a tappeto sul comune di Palermo. Alla fine la relazione di 244 pagine stilata e inviata al sindaco e alla sezione regionale della Corte dei conti è stata resa pubblica e i dettagli delle irregolarità daranno più di un grattacapo al sindaco Leoluca Orlando, anche se molti atti oggi contestati risalgono ad un periodo precedente agli ultimi mandati del Professore.

Fra i problemi più grossi riscontrati dagli ispettori del Mise l’assunzione di circa 3 mila unità all’interno della pianta organica del Comune, più atti contestati parlano di “Personale in servizio eccedente rispetto alla dotazione organica vigente”. Tra questi, quelli che riguardano gli 856 ex dipendenti Coime, Coordinamento interventi di manutenzione edile e le stabilizzazioni di lavoratori del bacino ex Lsu. Buona parte delle osservazioni riguardano poi la selezione e l’inquadramento per incarichi dirigenziali a contratto a tempo determinato: si parla di “mancanza nello statuto dell’ente esplicito riferimento alla possibilità di conferire incarichi di questo tipo” e poi il conseguente “superamento dei limiti fissati dalla normativa vigente per le spese di personale a tempo”. Ancora più allarmante l’osservazione della “mancata previsione di una commissione di valutazione dei curricula” per questo tipo di incarichi e la mancanza di una specifica sui criteri di valutazione delle figure selezionate. Messi in discussione anche gli incarichi mantenuti da Sergio Pollicita che attualmente è sia Capo di gabinetto del sindaco che Capo dell’Area Relazioni istituzionali, Sviluppo e Innovazione. La norma vigente invece è molto chiara: “Gli Uffici di supporto al sindaco non possono effettuare alcuna attività gestionale”.

Un capitolo sostanzioso di irregolarità è stato poi riscontrato nella gestione delle aziende partecipate: Amat, Amap, Reset e Rap avrebbero svolto dal 2012 al 2015 servizi, anche a scopo commerciale, in contrasto con le mansioni relative al loro servizio pubblico, inoltre ci sarebbe stata una “Mancata osservanza del regolamento sull’ordinamento degli uffici e servizi del Comune in merito all’attività di coordinamento e cura dei rapporti finanziari e gestionali con le società partecipate”. E ancora, “ Mancata attuazione di un sistema informatico finalizzato a rendere trasparenti e affidabili i rapporti finanziari fra Comune e aziende”, strumenti che renderebbero di fatto più corretto l’esercizio e il controllo sui bilanci. Ma non finisce qui, i contratti di servizio di Amap, Amat e Amg non recano, per l’espletamento dei servizi aggiuntivi, un prezziario ufficiale “con conseguente alterazione del corretto svolgimento del procedimento di spesa”, si legge nella relazione dei tre ispettori. Tutte mancanze che avrebbero quindi generato un uso scorretto e inefficiente di fondi pubblici per i quali si è parlato di danno erariale.

Le osservazioni poi spaziano tra gli argomenti più disparati: dalle irregolarità sulla costituzione del fondo per la produttività del personale, a quelle per l’erogazione dei compensi ai responsabili di posizioni organizzative, alle indennità di rischio ai dipendenti addetti ai videoterminali. Il primo cittadino è già corso ai ripari allertando dirigenti e responsabili: vuole un quadro preciso e dettagliato della situazione per rispondere a tono al ministero. Nei prossimi giorni nel corso di una conferenza stampa spiegherà la sua posizione. Ma prima, se i consiglieri lo riterranno opportuno, potrebbe fare un passaggio a sala delle Lapidi come richiesto da più parti nell’ala di opposizione. Il forzista Giulio Tantillo è stato il primo a chiedere la presenza di Orlando almeno ad una conferenza dei capigruppo, oggi il grillino Ugo Forello ha parlato di “Un elenco di irregolarità che pesano come un macigno sul sindaco e sul suo modo di condurre, autoritario, dispotico e non trasparente, la macchina amministrativa comunale. Le segnalazioni fatte sono innumerevoli, molto preoccupanti e sintomatiche di una gestione non oculata. Il sindaco venga convocato con urgenza in Consiglio per riferire sulle gravi irregolarità rilevate”. Per il primo cittadino sarebbero stati proprio i 5 stelle l’anno scorso a tendere una trappola all’amministrazione comunale. Orlando si riferirebbe alle interrogazioni parlamentari di alcuni deputati pentastellati tra cui Riccardo Nuti, che oggi è intervenuto a gamba tesa chiedendo lo scioglimento del Comune: “Leoluca Orlando è con le spalle al muro, dopo aver attaccato in ogni modo la mia attività e le mie denunce, ora non può più far finta di nulla. Le gravissime criticità riscontrate dagli ispettori del ministero dell’Economia in merito alla gestione amministrativa del Comune di Palermo, danno ragione a quanto da me denunciato in tempi non sospetti, in merito sia ai contratti con le partecipate, sia a quelli con i dirigenti interni”. A difendere l’attività del Comune interviene l’ex assessore Giusto Catania, oggi consigliere fra le fila della maggioranza: “Sulle quarantasei irregolarità rilevate nella relazione sulla gestione contabile e amministrativa contestate dalla Ragioneria Generale dello Stato, siamo certi che l’Amministrazione farà presto chiarezza. E’ evidente la matrice politica dell’iniziativa. Un tentativo che mira a strumentalizzare le finalità del documento ma che, considerata la immediata disponibilità del sindaco a discuterne anche in Consiglio Comunale, vedrà risposte puntuali ad ogni rilievo effettuato”. E’ certo del buon operato del Comune anche Dario Chinnici, capogruppo del Pd a sala delle Lapidi: “Sono certo che Orlando saprà dare risposte chiare e precise – ha detto – in questo documento vengono contestate attività relative ad amministrazioni precedenti che non devono ricadere sul percorso di ricostruzione messo in atto in questi anni dal primo cittadino”.


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