Sono trascorsi più di cento giorni da quel primo settembre, quando i diciotto pescatori di Mazara del Vallo con i due pescherecci Antartide e Medinea sono stati sequestrati dalle milizie libiche, a circa quaranta miglia a Nord di Bengasi in acque internazionali. Intanto, con l’arrivo delle festività natalizie, si accende la speranza dei familiari di vederli tornare a casa.
Nel frattempo, in tanti, continuano a chiedere la liberazione degli italiani. Va avanti la campagna di sensibilizzazione mediatica ‘#Liberateli’, promossa da Pino Apprendi, Alberto Mangano, Gaetano D’Amico e Antonino Martorana per il comitato “Esistono i diritti” mentre Eleonora Gazziano e Marco Traina per il comitato “Partecipazione libera”. Ieri mattina, i promotori, hanno consegnato nelle mani del Prefetto di Palermo un appello, sottoscritto da esponenti politici di tutti gli schieramenti e indirizzato al Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Nei giorni scorsi è stata inviata una lettera, con gli stessi contenuti, al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
“Sono trascorsi oltre cento giorni – dichiarano i dirigenti dei due comitati – dal sequestro dei diciotto pescatori in Libia. Chiediamo al Presidente della Repubblica e al ministro degli Esteri l’impiego dei loro massimi poteri affinché i diciotto uomini, colpevoli solo di svolgere il loro lavoro, possano riabbracciare le loro famiglie entro Natale. Tutta la politica – continuano i promotori – si è unita in quest’appello. È stato sottoscritto da esponenti della politica e della società civile oltre ogni divisione dei partiti o di schieramento. Quello che si erge oggi da Palermo è un coro unanime. Deve essere compiuto ogni sforzo per donare alle famiglie dei diciotto pescatori un Natale sereno grazie alla presenza dei loro cari”.