Piano farmacie in alto mare| Il rischio sono i ricorsi - Live Sicilia

Piano farmacie in alto mare| Il rischio sono i ricorsi

Il consiglio comunale sta ancora discutendo un piano oggetto di veti incrociati. Occhipinti (Idv: "Comunque vada, ci esporremo ai ricorsi".

sala delle lapidi
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PALERMO – Il piano farmacie rischia di restare in alto mare o, peggio, di finire al centro di ricorsi e contenziosi giudiziari. Si tratta, in poche parole, di scegliere dove far aprire 29 nuove farmacie che, il prossimo anno, saliranno a 36: la Regione sceglie i titolari, ma è il Comune a indicare le località. A Palermo, in virtù delle norme di Monti, le farmacie dovranno necessariamente aumentare ma da due anni e mezzo si dibatte sul dove.

Un primo piano, voluto dalla Latella, è stato bocciato dal Tar perché ad adottarlo doveva essere il consiglio comunale. Il sindaco Orlando, dopo aver bloccato un suo piano, ha puntato tutto su quello Latella che però, in virtù di un emendamento predisposto dalla giunta a novembre, sarà modificato in modo da renderlo simile a quello di Orlando. Insomma, un guazzabuglio politico in piena regola a cui si aggiunge la guerra interna ai farmacisti. Stabilire dove apriranno le nuove farmacie non è infatti compito facile o perlomeno finirà inevitabilmente per scontentare qualcuno. Sarà anche per questo che l’atto è bloccato a Sala delle Lapidi. “E’ un piano che, in ogni caso, scontenterà molti – dice il capogruppo Idv Filippo Occhipinti – oltre ad esporre l’amministrazione ai ricorsi. Inoltre non si capisce per quale motivo si stia affrontando l’atto così in ritardo”. Il Comune, infatti, avrebbe dovuto approvarlo nel 2012 e ora rischia il commissariamento.

E se il piano Latella ha provocato venti ricorsi, la versione in discussione a piazza Pretoria e modificata il mese scorso rischia di non essere da meno. Gli avvocati Termini e Conigliaro, legali della farmacia Muratore, hanno per esempio scritto a tutti i gruppi consiliari di Sala delle Lapidi per evidenziare quelle che, a loro dire, sarebbero alcune storture del piano: l’Acquasanta resterebbe priva di farmacia, appoggiandosi all’Arenella dove il rapporto è di una per 7mila abitanti; a Pallavicino il rapporto salirebbe a 8.300; se a Settecannoli ne apriranno due, in via Galletti non ce ne sarebbe nemmeno una e quella nuova di piazza Guadagna sarebbe troppo vicina a quella di Muratore e Fatta.

Simonetti, a Settacannoli, con l’avvocato Lombardo lamenta l’apertura di altre tre farmacie, mentre Del Castillo di Tommaso Natale chiede una modifica dei perimetri previsti. E c’è chi invece attende da anni di poter gestire una farmacia e quindi chiede di approvare con celerità il piano, che rischia però di diventare un’insidiosa palude per il consiglio comunale.

 

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