PALERMO – Alla vigilia dell’incontro in programma a Roma, nella sede del ministero delle Infrastrutture, si accende la polemica fra l’Amministrazione comunale e lo stesso ministero. Il Comune di Palermo, rappresentato dall’assessore alla pianificazione territoriale Tullio Giuffré, parteciperà alla riunione del Consiglio superiore del lavori pubblici, ma lo stesso Giuffrè ha inviato una lettera, concordata con il primo cittadino Leoluca Orlando, in cui chiede il rinvio della discussione sul Piano regolatore del porto della città.
Il Comune infatti lamenta il fatto che l’Autorità Portuale e la Regione, cui era stato chiesto di integrare la documentazione con informazioni molto importanti sul Piano, nel rispondere al Consiglio Superiore non hanno informato l’Amministrazione comunale circa il contenuto dei nuovi documenti. “Si tratta di interventi – spiega Tullio Giuffrè – che hanno un rilievo notevole non solo sulle prerogative e le competenze dell’Amministrazione, ma che riguardano l’assetto della città ben oltre l’area del Porto: basti pensare a quelli che riguardano il tessuto urbano retrostante i porti turistici o ancora il progetto di viabilità di connessione tra il traffico portuale pesante e la circonvallazione urbana”. Temi da affrontare in un contesto diverso secondo l’assessore. “Sarebbe estremamente delicata la situazione che si determinerebbe con l’approvazione di un Piano non soltanto sconosciuto nei suoi dettagli, ma che poi imponesse scelte al di fuori delle linee guida di sviluppo urbano che anche il Consiglio ha approvato di recente.”
A ribadire la medesima posizione è quindi Leoluca Orlando. “L’Amministrazione Comunale – afferma il sindaco – non starà certo a guardare mentre vengono approvati Piani che sono il frutto di scelte tecnicamente sbagliate e politicamente non condivise né dalla giunta né dal consiglio comunale e che soprattutto cozzano con il volere dei cittadini. Siamo pronti ad agire in ogni sede perché le prerogative dell’Amministrazione comunale siano tutelate e perché siano i cittadini a scegliere come meglio gestire la costa e il territorio”.