CATANIA – Faceva il pilota, ma questa nobile professione lui, secondo la Procura, la svolgeva per guidare droni carichi di droga e di micro-telefonini da smistare all’interno delle carceri. Lo avrebbe fatto nel Catanese, a Enna, Augusta, Caltagirone, Palermo e a Taranto. Il tutto ovviamente in cambio di denaro. Per ogni consegna, avrebbe ricevuto 2 mila euro.
Ora Filippo Boccaccini, 50 anni, catanese, deve rispondere di ben 18 differenti ipotesi di reato, soprattutto per la cessione di cocaina e hashish. Poi c’è anche per il recente reato, previsto dal codice penale solo dal 2020, di “accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti”.
Questo reato, previsto dall’articolo 391 ter, punisce sia chi fruisce che chi consente – e in questo caso per Boccaccini l’accusa è di averlo consentito facendo entrare illegalmente dei micro-telefonini – tale “accesso indebito”.
L’udienza
E farà tutto in un’udienza. Per il catanese Filippo Boccaccini la data da segnare in rosso è quella di martedì prossimo, quando dovrà comparire dinanzi al Gup di Enna per il rito abbreviato. Lo ha chiesto il suo legale, il penalista Riccardo Ecora. E dunque martedì prossimo, salvo rinvii o differimenti dovuti a pastoie burocratiche, s’inizierà con la requisitoria del pm.
Nel corso della stessa giornata dovrebbe arrivare la sentenza. L’inchiesta in cui è coinvolto vede indagate in tutto 12 persone, nell’ambito di una maxi-inchiesta coordinata dalla Procura ennese.
Il giudizio immediato
Altri indagati saranno invece processati con rito immediato, per altri ancora si attende un’eventuale conclusione delle indagini. Non figurano, almeno allo stato, richieste di archiviazione da parte della magistratura. Si è chiusa così l’inchiesta sul giro di telefonini e droga, che da Catania sarebbero arrivati a Enna e fatti arrivare direttamente nelle celle degli acquirenti, detenuti.
La Procura ennese ha dunque chiesto il giudizio immediato per alcuni dei personaggi coinvolti nella clamorosa inchiesta. Nel corso delle indagini, un detenuto ha parlato con gli investigatori. E sono emerse situazioni tutt’altro che di secondo piano.
L’hashish a 100 euro al grammo
Prima che fosse inventato il giro di spaccio con i droni, ad esempio, i prezzi sarebbero stati tutt’altro che popolari. All’interno dell’istituto, secondo quanto avrebbe riferito il detenuto agli investigatori, l’hashish veniva venduto a 100 euro al grammo, dunque almeno 10 volte in più rispetto a quelli che sono i prezzi di mercato, ovviamente nel mercato illegale.
Per strada gli spacciatori si fanno pagare in media circa 10 euro al grammo. A un certo punto, però, nel carcere di Enna il giro avrebbe cambiato “padroni”. La palla sarebbe passata ai catanesi. Secondo la polizia, Boccaccini sarebbe stato ritenuto “insostituibile” dagli uomini del giro, tanto da guadagnare anche 2 mila euro a consegna.