PALERMO – Una pioggia di ricorsi sta per abbattersi sull’Avviso 8, il mega-bando da 136 milioni che presto dovrebbe consentire la ripresa dei corsi, fermi da un anno e mezzo. Ma la graduatoria definitiva, recentemente approvata dall’assessorato alla Formazione guidato da Bruno Marziano, non è piaciuta a un nutrito gruppo di enti. Che impugneranno di fronte al Tar l’elenco con i finanziamenti approvati dalla Regione.
Un gruppo numeroso, dicevamo, assistito dagli avvocati Girolamo Rubino, Calogero Marino e Lucia Alfieri, si è ribellato alla distribuzione dei fondi e ha puntato il dito contro i “vizi” di quell’Avviso. Quali? In generale, viene denunciato il mancato rispetto dei criteri sanciti dal Piano operativo del Fondo sociale europeo. L’Avviso, infatti, è finanziato attraverso i fondi comunitari. Che fissano, tramite i Comitati di sorveglianza, i paletti entro i quali restare se si vuole accedere a quei contributi.
E secondo gli enti e i loro legali, diversi di questi paletti sarebbero stati abbattuti, consentendo così delle valutazioni inique e persino illogiche. A cominciare dalla composizione dei nuclei di valutazione che hanno scandagliato i progetti attribuendo i relativi punteggi. Comitati che, secondo i legali che assistono gli enti, avrebbero dovuto comprendere degli esperti e degli esterni per un totale di sette componenti. La Regione invece ha intanto “esteso” il numero dei membri del nucleo, portandolo a dodici. Ma non ha, da un lato, precisato le specifiche competenze dei funzionari regionali né i motivi per cui sia stato scelto questo piuttosto che l’altro dipendente pubblico; dall’altro, non ha previsto appunto la presenza di componenti esterni alla pubblica amministrazione.
Ma le lamentele riguardano anche l’interpretazione di alcuni requisiti previsti nel bando. A cominciare da quelli relativi all’affidabilità degli enti. I ricorrenti lamentano, ad esempio, che medesimi punteggi sono stati attribuiti ad associazioni che vantavano un’esperienza assai diversa nel settore. Insomma, soggetti con una storia decennale o ventennale sarebbero stati equiparati a enti giovani, in qualche caso giovanissimi se non addirittura nuovi. Enti, in qualche caso, che “vantavano” non solo un’esperienza assai recente, ma anche in settori non strettamente sovrapponibili a quelli richiesti dall’Avviso.
E ancora, tra le presunte anomalie del bando, quelle relative alla valutazione sull’esperienza degli addetti alla formazione. Il bando, infatti, prevedeva una premialità per quegli enti che potevano contare su dipendenti con dieci anni di esperienza didattica o professionale. Un “premio” che però le associazioni avrebbero ottenuto anche con la semplice “promessa” di adeguare il proprio organico a quei requisiti che sarebbero stati valutati in un secondo momento e avrebbero comportato, in caso di assenza, il taglio del finanziamento. Il finanziamento così, l’accusa degli enti, viene ottenuto sostanzialmente “sulla fiducia”, sorpassando, questa l’accusa dei ricorrenti, associazioni che potevano contare fin dall’inizio su quel personale.
E i vizi non finirebbero qui. Secondo gli enti che hanno deciso di opporsi alle graduatorie, l’Avviso non prevede la “piena conformità” alle norme relative agli appalti pubblici. L’assessorato si sarebbe infatti limitato a estrapolare solo alcune delle cause che impediscono a un soggetto di accedere a finanziamenti pubblici.
Nuove ombre, quindi, su un bando che rischia di fermarsi ancora una volta. E che è già “scosso” da altre polemiche. Come quelle relative alle assunzioni da parte di alcuni enti di personale estraneo al cosiddetto “albo dei formatori”. Scelte contro le quali il presidente della Regione Crocetta ha lanciato la sua crociata, minacciando la revoca del finanziamento e dell’accreditamento. Nel frattempo, il vicepresidente dell’Ars Antonio Venturino e il senatore Francesco Campanella, accompagnati dall’avvocato Francesco Menallo, hanno annunciato un esposto alla Procura e alla Corte dei conti. Anche nel loro caso, dubbi sui “nuclei di valutazione” formati dall’assessorato, ma anche sulla natura dei soggetti presenti in graduatoria. Tra questi, anche alcune società per azioni: “Lì non possono stare” hanno denunciato. E nei prossimi giorni, come detto, oltre alla Procura ordinaria e a quella contabile, l’Avviso 8 finirà anche sulla scrivania dei giudici amministrativi.