PALERMO – Lei ha cambiato vita e città. Era disposta a ritirare la querela, non per paura ma pur di chiudere una terribile parentesi. Il giudice del Tribunale, Luisa Trizzino, ha stabilito che i fatti sono troppo gravi e il processo deve andare avanti.
L’imputato è un tamil che a Palermo si è costruito una posizione. Lei, la sua sua ex compagna, vittima di minacce, molestie e aggressioni. Così sostiene l’accusa.
Gennaio 2015-luglio 2016: sarebbero stati mesi d’inferno per una trentenne palermitana. L’uomo, che di anni ne ha tre 32, ed è titolare di alcuni esercizi commerciali, non si era rassegnato alla fine della relazione. E così aveva iniziato a pedinare l’ex compagna e a postare messaggi intimidatori nella sua bacheca Facebook. Anche il nuovo fidanzato della ragazza era diventato un bersaglio.
Una volta gli inviò un selfie che lo ritraeva con una pistola in pugno. La misura fu colma quando fra i componenti della comunità tamil cominciarono a circolare video e fotografie dei rapporti sessuali fra l’indagato e l’ex compagna, che si è ritrovata isolata. Lui era pronto a tutto: “Se un giorno mi manderai dentro – le avrebbe detto – tutta la comunità parlerà male di te perché sono andato dentro per te e quando ritornerò te ne farà passare il oppio… io non ti lascerò mai in pace”.
L’uomo è finito sotto processo su richiesta del pubblico ministero Daniele Sansone. Nel frattempo la donna, assistita dagli avvocati Mauro Torti e Corrado Nicolaci, ha preferito lasciare Palermo.