CATANIA – Lo scorso 17 maggio agenti del Commissariato di P.S. di Acireale hanno arrestato, per il reato di lesioni aggravate e resistenza a Pubblico Ufficiale, il tunisino Mim Kafol, cl. 1981, senza fissa dimora, straniero illegale nel territorio italiano e destinatario di più provvedimenti di espulsione. L’uomo è stato notato dai poliziotti in località S. Leonardello, circa 100 metri prima dello svincolo per la frazione di Carruba, mentre compiva atti osceni, seduto sul muretto di margine della Strada Statale, al momento particolarmente trafficata.
Ovviamente, gli operatori, che erano in abiti civili, lo hanno immediatamente raggiunto con l’autovettura di servizio in sirena e con la paletta segnaletica bene in evidenza. L’uomo inizialmente è rimasto seduto, ma nel momento in cui il capo equipaggio, ancor prima di scendere dall’auto, ha mostrato il tesserino di riconoscimento, si è alzato e, impedendogli di aprire lo sportello, lo ha colpito con un violento pugno al volto. A quel punto, è intervenuto l’autista della pattuglia il quale, nonostante l’ausilio dei componenti di una Volante che nel frattempo si è unita gli agenti, è stato anche lui percosso dall’uomo che, sferrando calci e pugni, lo ha colpito ripetutamente e ferocemente in tutto il corpo. In ausilio è giunto anche personale dei Carabinieri, allertato dalla Centrale operativa del Commissariato: per qualche minuto l’uomo è sembrato essersi calmato ma, poco dopo, senza motivo, andava nuovamente in escandescenze scagliandosi violentemente contro gli operatori che, con notevole sforzo e dopo aver ricevuto numerosi calci e pugni dal soggetto, sono riusciti, infine, ad ammanettarlo.
L’uomo è stato accompagnato al Commissariato di Acireale, mentre due agenti si sono dovuti recare presso l’Ospedale di Acireale dove sono stati medicati e refertati con prognosi di guarigione fino a 15 giorni. Gli accertamenti effettuati sul soggetto hanno permesso di identificarlo e accertarne l’illegale presenza sul suolo italiano. Dell’arresto è stato informato il P.M. di turno presso che ha disposto il trasferimento del Kafol presso le Camere di Sicurezza della Questura di Catania, fino all’udienza per direttissima.