CATANIA – Scarichi a mare e inquinamento. Resta alta l’attenzione sul litorale sabbioso della città. E sui canali che sfociano nel mare, a pochi passi dagli stabilimenti balneari.
Forcile sotto osservazione
Dopo lo scaricabarile sulle competenze di chi debba o meno chiudere il canale Arci – che attraversa la zona industriale per poi riversarsi alla Playa – oggi si terrà un nuovo incontro per definire quella del Forcile. Pare infatti che anche questa condotta preoccupi gestori degli stabilimenti balneari e bagnanti. Saranno presenti gli assessori comunali Fabio Cantarella, Pippo Arcidiacono e Michele Cristalldi, la direttrice Areddia, rappresentanti di Asp, di Sidra, della direzione Manutenzioni.
La pronuncia del Tribunale sull’Arci
Chiudere il canale che attraversa la zona industriale spetta alla Sidra. Lo ha stabilito un’ordinanza cautelare emessa con procedura d’urgenza del giudice del tribunale civile di Catania Fabio Salvatore Mangano, che ha chiarito così una vicenda che si protrae da anni, indicando di chi è la competenza a intervenire per fermare lo sversamento delle acque del canale Arci nel mare della Playa, dopo l’impugnativa del titolare di uno stabilimento balneare. Sidra ha poi provveduto anche se il presidente ha annunciato che impugnerà la pronuncia. “Poco importa – commenta l’assessore all’Ambiente, Fabio Cantarella: a luglio ci sarà una sentenza definitiva, quindi l’anno prossimo il problema non si porrà”.
Zona industriale: sorvegliata speciale
“Quest’anno il sindaco ha promosso un tavolo tecnico in prefettura – dice Cantarella. Da anni non si sedevano al tavolo tutti gli enti che possono avere competenza sulla questione. Non si era mai fatto prima. L’attenzione è molto alta su questo tema che, prima, era sempre stato rimpallato e sbloccato dall’autorità giudiziaria. Adesso, invece, tutti potranno scambiarsi le informazioni”. Ad esempio, sulla qualità delle acque della zona: “dalla riunione convocata in prefettura – continua Cantarella – l’asp effettua prelievi tutti i giorni. Così si può capire come stanno le cose”.
“Andremo fino in fondo”
Non è solo la spiaggia, non è solo il mare: sotto l’attenzione dell’amministrazione c’è l’ambiente in generale, e la necessità di comprendere se vi sono degli illeciti o delle condizioni tali da creare pericolo. “Non si tratta solo degli sbarramenti o della balneazione sicura: abbiamo avviato una ricognizione e ricostruzione di tutto ciò che avviene nella zona industriale, quali aziende sono state autorizzate per lo smaltimento dei reflui, chi le autorizzazioni non le ha mai chieste. Una verifica in sinergia con la Sidra. Andremo a fondo” – assicura ancora l’assessore.