CATANIA – I Cursoti Milanesi sono stati sterminati, così come i “Carcagnusi”. L’inchiesta Final Blow della Squadra Mobile (eseguita esattamente un anno fa) aveva portato all’arresto di 27 persone provenienti dalle file della cosca creata da Jimmy Miano dopo la rottura con i Cursoti di San Cristoforo, guidati dal capomafia Giuseppe Garozzo (meglio conosciuto come Pippu U Maritatu). Un risultato questo che ha segnato il passo per un anno di contrasto al crimine della Squadra Mobile. 655 persone dietro le sbarre, tra queste sette latitanti. E come dimenticare l’arresto di Nuccio Mazzei, rifugiato a Ragalna, dove si era nascosto per sfuggire alla cattura per oltre 18 mesi. Gli uomini guidati da Antonio Salvago hanno fatto prima terra bruciata intorno al “padrino” (figlio di Santo Mazzei, legato al palermitano Leoluca Bagarella) e poi lo hanno braccato fino a svegliarlo una mattina di aprile nella sua villetta rifugio. Ora Mazzei è al 41bis e sta affrontanto diversi processi per mafia ed estorsione. Con Enigma è stata sventrata la cellula criminale dei Carcagnusi a Monte Po. E queste sono solo alcune delle tante operazioni antimafia eseguite nei 12 mesi del 2015 che il dirigente Salvago ha illustrato nel corso di un appuntamento con la stampa per fare il consuntivo sull’attività messa in campo dagli uomini di tutte le sezioni della Squadra Mobile.
Duro colpo ai gruppi di trafficanti di droga legati alla mafia: con l’operazione Spartivento si è azzerato un fruttuoso canale della droga tra l’Albania e Catania. La marijuana era caricata sui pescherecci. L’ultima operazione Revenge 5 (l’ultimo capitolo investigativo che ha decapitato il clan Cappello Bonaccorsi) ha svelato come la droga fosse trasportata in ambulanza. E su questo filone non bisogna dimenticare i blitz Ticket, Adernò e Jonica Way. Numerose le armi sequestrate, tra cui un kalashnikov.
E non c’è solo la mafia da combattere. La sezione omicidi è riuscita in poco tempo a risolvere due fatti di sangue eclatanti: il tentato omicidio di San Giovanni La Punta commesso da un parablegico, inchiodato dalle telecamere, e l’efferato delitto della Playa che ha portato in manette un cittadino del Marocco, che potrebbe essere un serial killer. Ismaini è stato rinviato a giudizio. Identificato in poche ore anche il presunto autore dell’uccisione della coppia di anziani a Palagonia.
Si è commosso tutto il globo per la strage del Mediterraneo di aprile. Si è aperto il processo per i due scafisti ritenuti i responsabili della morte di oltre 700 persone. L’indagine della Squadra Mobile è stata pressante e precisa così come quella per la tragedia di Agosto. In un peschereccio sono morti soffocati decine di migranti.
E tra i momenti da ricordare per la Squadra Mobile anche l’atto di coraggio dell’agente che ha cercato di fermare una banda di rapinatori. “Non sono un eroe, solo un poliziotto” – raccontava a LiveSicilia. Non si può tralasciare poi la cattura sui tetti di alcuni scippatori che avevano derubato due fiorentine. “Le turiste – racconta Salvago – prima di Natale ci hanno inviato un dono”. E se il 2015 è stato un anno di obiettivi raggiunti, il 2016 si è già aperto con tre operazioni importanti in meno di un mese.
Si torna a parlare di lotta alla mafia quando prende la parola la neo dirigente dell’Anticrimine, Stefania Marazzo. E’ stato creato un pool di lavoro con agenti della Squadra Mobile e dell’Anticrimine che si occupano delle indagini finanziarie sui soggetti sospetti e che potrebbero essere colpiti da un provvedimento di misure di prevenzione personale e patrimoniale. “Solo così – afferma la poliziotta – si riesce a fermare il potere pervasivo della criminalità organizzata”. Il Questore Marcello Cardona ha voluto rivoluzionare l’ufficio al fine di strappare patrimoni e beni al controllo delle mafie. In totale sono stati eseguti 5 decreti di sequestro patrimoniale e 2 decreti di confisca, per un valore di 30 milioni di euro. Sono finiti sotto il controllo dello Stato i beni di Francesco Costanzo, indagato a seguito dell’arresto per sfruttamento della prostituzione, Luciano Salanitro, Giacomo Ieni (la discoteca “Empire” secondo la polizia era controllata dai Pillera), Carmelo Scuderi e Massimo Leonardi, cognato di Alessandro Bonaccorsi (clan Cappello).
Non è certo di minor rilievo l’attività per la sicurezza negli stadi, con i Daspo, e anche i tanti ammonimenti del Questore emanati per la prevenzione degli atti persecutori e dello stalking. Anticamera purtroppo della violenza.
Per dare un quadro preciso della densità criminale di Catania citiamo solo un dato: a Catania vi sono 1459 soggetti sottoposti a Sorveglianza Speciale.