Pon Metro Plus: dove Catania spenderà 222 milioni - Live Sicilia

A Catania 222 milioni da spendere fino al 2027, ecco come

Il Pon Metro Plus, a Catania, ha la forma di decine di idee, appena presentate all'Agenzia per la coesione, di cui LiveSicilia ha potuto visionare la prima bozza.

CATANIA – Duecentoventidue milioni di euro e spicci. Non sono pochi i soldi che pioveranno su Catania fino al 2027. Merito del programma Pon Metro Plus, un piano di sviluppo pensato per le grandi e medie città del Sud Italia. Fondi, cioè, che arrivano direttamente dall’Europa e che il capoluogo etneo dovrà spendere entro i prossimi quattro anni. Come saranno investiti è messo nero su bianco nella prima bozza di Piano operativo, inviata la seconda settimana di febbraio da Palazzo degli elefanti all’Agenzia per la coesione territoriale. Un documento di 252 pagine che passa in rassegna priorità e interventi pensati. Il capitolo più corposo riguarda la rigenerazione urbana: 75 milioni di euro di risorse assegnate, distribuite su sei progetti. Seguono i servizi sociali: 23 progetti a cui andranno, complessivamente, 73 milioni.

Delle cinque priorità individuate dall’amministrazione, la prima è l’agenda digitale: più possibilità, per i cittadini, di usufruire dei servizi del Comune tramite app e più supporto alle “imprese del turismo“, all’economia circolare e alla mobilità sostenibile. Azioni che dovrebbero servire a mettere un freno allo spopolamento: secondo i dati riportati dal Piano operativo, “Catania ha perso il 3,8 per cento della sua popolazione negli ultimi cinque anni, pari a circa 43mila abitanti“. Una fuga di massa contro la quale, nei progetti del Pon Metro Plus, vengono investiti quasi 24 milioni di euro. Dei quali una porzione consistente, otto milioni e 270mila euro, andrà al sostegno per le start-up. Anche con il sostegno economico diretto da parte del Comune, nella forma del grant.

Ambiente e trasporti

Per la sostenibilità ambientale, Catania investe quasi 27 della pioggia di milioni del Pon Metro Plus. I progetti più corposi riguardano l’efficientamento energetico: degli edifici comunali, delle scuole, la creazione di impianti di “energia rinnovabile civici”. E poi la “sperimentazione di aree verdi e blu per il raffreddamento urbano sostenibile”: cioè giardini, parchi e aree boscate che migliorino la permeabilità del suolo e, di conseguenza, contribuiscano a evitare che le principali arterie cittadine si trasformino in fiumi in piena durante gli eventi atmosferici che, negli anni, si fanno sempre più estremi: a questo vengono destinati, però, solo 1,78 milioni di euro. Poca cosa rispetto al totale.

La terza delle priorità è rappresentata dalla mobilità urbana: dalle analisi dei flussi di traffico legati al trasporto pubblico locale, emerge con chiarezza quanto Catania appaia collegata, in modo “discreto, benché migliorabile”, quasi esclusivamente nel centro storico cittadino. Con la conseguenza che, nei quartieri del capoluogo etneo più periferici, l’accessibilità ai mezzi pubblici sia un problema al quale fare fronte. Nella pagina successiva vedremo come.

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