PALERMO – I fondi Cipe sono del 2009, il progetto è del 2010 ma intanto sono passati più di 10 anni e quindi i soldi non bastano più. Il comune di Palermo rimodula il progetto per il restauro del ponte Oreto e prova ad accelerare su un’opera sulla carta strategica: l’infrastruttura da anni ha bisogno di manutenzione, pur essendo una delle vie di collegamento fra l’autostrada e il centro cittadino, ma tra intoppi burocratici, cambi di governo e aggiornamento dei tariffari (anche a causa della guerra e dell’inflazione) il cantiere non solo non è mai partito ma ha visto praticamente raddoppiare i costi da 3,8 a 6,2 milioni.
Da qui l’idea dell’assessore al ramo, Totò Orlando, di scindere l’opera in due lotti: un primo, da 3,8 milioni di euro, che consentirà di effettuare la messa in sicurezza del ponte e il rifacimento dell’illuminazione; un secondo, da 2,4 milioni, da rinviare al prossimo anno per l’apposizione dei marmi e le rifiniture. In questo modo la gara per il primo lotto potrebbe vedere la luce già entro il 2022. “Abbiamo deciso di intervenire su un’infrastruttura strategica per la circolazione cittadina – dice l’assessore Orlando – In questo modo intanto assicureremo la messa in sicurezza che è la nostra priorità”.
Come detto, il primo lotto prevede il recupero strutturale e l’adeguamento sismico di spalle e arcate laterali, il rifacimento del piano stradale, dell’impianto di smaltimento delle acque, dell’illuminazione, la ristrutturazione dei parapetti, i dissuasori; il secondo, invece, si occuperà del resto grazie anche a economie di gara. La strada sarà quella di un accordo quadro per l’esecuzione dei lavori con contratti applicativi.
“Grazie al lavoro dell’Amministrazione comunale e in particolare dell’assessore Totò Orlando, finalmente si sblocca l’iter per i lavori di restauro del ponte Oreto di Palermo: con la delibera approvata oggi in giunta sarà possibile pubblicare entro dicembre la gara per il primo lotto che vale 3,8 milioni di euro, i cui cantieri potrebbero partire già nei primi mesi del prossimo anno”. Lo dice Dario Chinnici, capogruppo di Lavoriamo per Palermo a Sala delle Lapidi. “Si tratta di un’opera finanziata con i fondi Cipe del 2009 – continua Chinnici – che finalmente dopo 13 anni vede la luce: un intervento di straordinaria importanza per la città che mette in sicurezza una delle principali arterie di collegamento di Palermo da cui ogni giorno transitano migliaia di veicoli, compresi quelli che dall’autostrada devono raggiungere il centro. Il restauro del ponte ha subito per troppi anni ritardi e intoppi burocratici che adesso saranno solo un lontano ricordo”.