PALERMO – Porta Nuova è stata a rischio. Ancora una volta. La notizia del sequestro del monumento palermitano, disposto dalla Procura per salvaguardare l’incolumità di pedoni e automobilisti, e del successivo dissequestro e riapertura per l’avvenuta messa in sicurezza, ha scatenato un acceso dibattito sulla cura di beni storici e artistici così importanti, specie se questi sono stati già oggetto di lavori recenti. E’ il caso di Porta Nuova che, al pari dei Quattro Canti, è stato uno dei monumenti oggetto di alcuni lavori eseguiti nel 2000 in occasione della conferenza dell’Onu sulla criminalità organizzata tenutasi proprio a Palermo.
A sollevare il caso è il consigliere comunale del Mov139 Francesco Bertolino che di mestiere, per l’appunto, fa il restauratore e che ha presentato un’interrogazione in merito. “Vorrei capire – dice Bertolino – come sia possibile che dopo appena 13 anni un monumento abbia nuovamente bisogno di lavori di restauro. Per questo chiedo di conoscere quali siano le cause che hanno portato al sequestro di Porta Nuova, se le criticità siano state causate da una cattiva esecuzione delle opere di restauro e dall’utilizzo di materiali non idonei impiegati durante gli ultimi interventi di restauro e di conoscere quali siano le ditte esecutrici dei lavori di restauro anche dei Quattro canti”.
Richieste motivate anche dal fatto che alcuni dei danni visibili anche a occhio nudo alla Porta riguarderebbero le parti restaurate di recente. “L’intervento eseguito nel 2000 è stato un restauro di superficie – prova a spiegare l’architetto Patrizia Palermo, dirigente regionale e all’epoca direttrice dei lavori – ovvero un intervento di pulitura e consolidamento di parti di intonaco che veniva dopo i lavori compiuti alla fine degli anni Ottanta. Purtroppo avevamo tempi strettissimi, abbiamo fatto quanto potevamo con i fondi a disposizione. Negli anni Ottanta inoltre i lavori di questo tipo venivano eseguiti con materiali e tecniche che a posteriori sono risultati incompatibili, come per esempio le colonnine della balaustra imperniate col ferro. Inoltre bisogna considerare che Porta Nuova subisce le vibrazioni dovute al traffico, lo smog, l’effetto degli agenti atmosferici e l’attacco di muffe e funghi: i lavori nel 2000 furono svolti bene da una ditta di professionisti, tanto da meritare il collaudo della Sovrintendenza. Il problema è che questi sono lavori che ogni dieci o vent’anni vanno eseguiti”. “I lavori del 2000 hanno riguardate prevalentemente le parti esterne- aggiunge l’architetto Lina Bellanca della Sovrintendenza – non sono intervenuti sul degrado legato alla manutenzione ordinaria che va fatta costantemente. Il pericolo che si è determinato è legato al fatto che i terrazzi di copertura hanno problemi di infiltrazioni, il che ha determinato il distacco parziale di intonaco. Parliamo però di frammenti, non sono problemi di grave entità ma anche piccoli frammenti a elevate altezze possono essere pericolosi. Nel 2000 si intervenne sui paramenti esterni, qui parliamo dei terrazzi di copertura. L’acqua si infiltra nella muratura e crea questi problemi, la muratura assorbe l’acqua e provoca la caduta dei frammenti. Anche i Quattro Canti furono ripuliti e hanno manifestato problemi di inquinamento sulla pietra. Basta che cresca un po’ d’erba sul cornicione, le radici scalzano i giunti dove non dovrebbe entrare l’acqua e si crea il degrado. Si dovrebbero eseguire interventi manutentivi continui e servono i finanziamenti per farlo. Non c’è nulla di strano o di anomalo, gli interventi del 2000 hanno agito sulla parte estetica dei monumenti”.
Immediata la replica del consigliere di Mov139. “Pur condividendo che i monumenti della città avrebbero bisogno di costanti e periodici interventi manutentivi, quanto affermato dall’architetto Palermo non fa altro che confermare alcune perplessità che da tecnico del settore mi sono posto e su cui, attraverso un’interrogazione al sindaco, ho chiesto maggiori chiarimenti – dice Bertolino – l’affermazione di aver avuto tempi strettissimi lascia molto perplessi sulla possibilità di aver eseguito tutti gli accorgimenti necessari per un corretto modo di operare in due dei monumenti più importanti della città. Dalla documentazione fotografica disponibile si evince chiaramente che molte stuccature fatte nel 2000 oggi si presentano distaccate del tutto o in parte. Non conosco ovviamente quanto le infiltrazioni d’acqua, a cui fa riferimento l’architetto Bellanca della Sovrintendenza, abbiano contribuito ai danni riscontrati, ma risulta evidente che molti interventi eseguiti nel 2000 oggi sono già alterati. Per questo ho presentato un’interrogazione, per fare chiarezza se oltre ad un evidente distacco di integrazioni eseguite nel 2000, ci siano altre manifestazioni di degrado e di accertarne le cause”.