Posto a rischio per 23 ricercatori |E spunta un bando assunzioni - Live Sicilia

Posto a rischio per 23 ricercatori |E spunta un bando assunzioni

Quello che accadrà alle date di scadenza dei contratti a tempo di 23 lavoratori, non è ancora chiaro. L’incertezza è fomentata dalla pubblicazione di un bando per 37 unità. Ma il presidente dell’ente getta acqua sul fuoco.

Parco scientifico
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CATANIA – Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia: i dipendenti temono per il loro futuro. La Società Consortile per Azioni, partecipata dalla Regione Siciliana e da diversi centri di ricerca e imprese, opera dal 2001 sul territorio siciliano. Il punto forte è il lavoro di ricerca scientifica in svariati settori: agroalimentare, ambiente, beni culturali, tecnologie per la società dell’informazione, biotecnologie applicate, bioenergie e materiali innovativi. Il Parco, inoltre, eroga diversi servizi di laboratorio (chimica, microbiologia e tecniche agroalimentari, diagnosi e tecnologie fitosanitarie) a privati, enti pubblici e imprese.

Gli artefici dei risultati raggiunti negli anni (uno su tutti le numerose pubblicazioni scientifiche) sono i dipendenti del centro (amministrativi, tecnici e ricercatori) che in questo lavoro ci hanno messo l’anima e il corpo, nonostante la precarietà delle loro condizioni contrattuali. La maggior parte dei dipendenti (nel centro sono 5 su 28 i tempi indeterminati) hanno attraversato un lungo limbo lastricato da contratti a progetto (l’ultimo è scaduto a fine 2011). Da lì un contratto a tempo determinato per un anno, rinnovato di altri due al momento dalla scadenza. Quello che accadrà a gennaio, febbraio e aprile, date di scadenza dei contratti a tempo di 23 lavoratori, non è ancora chiaro. Il motivo è legato a una serie di elementi; in primo luogo il “riordino delle società a totale e maggioritaria partecipazione della Regione Siciliana”, disciplinato dalla legge di stabilità regionale del gennaio 2014.

Il Parco Scientifico, partecipata all’88% dalla Regione, rimane in vita perché considerato volano per l’area strategica scientifico-tecnologica e della ricerca, ma non sarà esente da un riordino. Nello specifico la legge prevede “l’adozione di misure di contenimento finanziario mediante la riorganizzazione dei servizi e del personale e sancisce l’obbligo delle stesse di predisporre un Piano dei servizi e del personale in cui sia determinato il reale fabbisogno di entrambi in relazione ai propri fini istituzionali, e che individui per ciascun profilo professionale il numero di dipendenti necessario, nonché di quelli in esubero”.

Così si legge nel verbale della seduta del Cda del Parco Scientifico del 21 luglio. A questo primo campanello d’allarme si somma la pubblicazione di un bando, in data 16 settembre 2014, da parte del Parco Scientifico e Tecnologico per la selezione di 37 unità per attività di ricerca con contratto a progetto di durata annuale. Ai profili professionali ricercati, si offre un contratto della durata di un anno, “rinnovabile fino alla fine del progetto di ricerca (o dei progetti) per la quale il profilo si renda necessario, qualora la durata residua dello stesso si inferiore all’anno”. Nello specifico si tratta di progetti “da attivare o continuare nell’ambito della programmazione europea, nazionale e regionale 2007- 2013”.

Come nel caso dei dipendenti a tempo determinato, i soldi per le retribuzioni non gravano sulla Regione, ma sono recepiti dai fondi europei stanziati per i progetti. Alla luce del fatto che le professionalità ricercate sono le medesime del personale che attualmente lavora al Parco Scientifico e che il contratto dei 23 lavoratori scadrà nei prossimi mesi, la pubblicazione del bando ha generato non poche perplessità nei dipendenti. Questi, infatti, temono la possibilità di dovere affiancare il nuovo personale, trasferendo il know-how e di ricevere il ben servito da parte dell’ente pochi mesi dopo. Un altro nodo da dirimere riguarda la possibilità per i dipendenti (a tempo determinato) di partecipare al bando (che prevede contratti a progetto).

Nel bando si legge che, prima della selezione, l’azienda verificherà “la possibilità di reperire le professionalità richieste attraverso distacchi temporanei o mobilità di personale dipendente da parte delle società e degli enti soci del Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia”. Insomma, i lavoratori vorrebbero parole chiare da parte della Regione e dei vertici dell’ente. I contratti saranno rinnovati? Perché si emana un bando per nuove collaborazioni quando il personale con esperienza rischia di non vedersi rinnovato il contratto?

La redazione di Live Sicilia ha contattato Roberto D’Agostino, presidente del Parco Scientifico, che ha risposto alle perplessità sollevate. Riguardo al bando le professionalità ricercate “servono a completare dei progetti di ricerca, per questo abbiamo bisogno di ulteriori figure professionali da aggiungere a quelle esistenti”, dice. Per quanto riguarda l’incognita sul rinnovo contrattuale, la partita “dipende dalle leggi attuali sia regionali sia nazionali”, che hanno vincoli “stringenti”. “Stiamo avendo delle interlocuzioni con la Regione per capire come comportarci al momento delle scadenze,- continua- noi vorremmo mantenere le competenze che abbiamo, il nostro tentativo va in questa direzione”, assicura d’Agostino.


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