PALERMO – Il consiglio comunale di Palermo ha approvato la delibera con cui ha formalmente avviato la procedura del pre-dissesto che prevede l’approvazione entro tre mesi di un piano che rimetta in equilibrio i numeri del bilancio.
Adesso sarà necessario reperire tra gli 80 e i 90 milioni ogni anno entro il 2031 per evitare il dissesto, ma questo si potrà fare solo tramite l’aumento delle tasse e con il taglio dei servizi il che preoccupa i sindacati in vista del futuro.
“Siamo fortemente preoccupati, la nostra città non può permettersi il pre-dissesto e tanto meno un piano di riequilibrio che preveda tagli che non faranno altro che incidere negativamente sul futuro di Palermo e dei suoi giovani, sulla qualità dei servizi, sui cittadini con possibili aumenti delle tasse, che non sono in grado di sostenere“. A dichiararlo sono il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo, il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana e per la Uil Palermo Ignazio Baudo.
“Ci auguriamo – continuano – che si avvii una interlocuzione con il governo nazionale che possa servire a individuare una strada diversa da quella prospettata e come avevamo chiesto ad agosto il varo di un decreto ‘Salva-Palermo’ per sbloccare le risorse su spese sociali e investimenti che il Comune è costretto ad accantonare per le norme legate al Patto di Stabilità“.
I sindacati hanno fatto presente di aver inviato già il mese scorso una lettera per chiedere un tavolo: “Lo scorso mese avevamo inviato al Sindaco e consegnata al presidente del consiglio comunale una lettera denuncia per chiedere un tavolo per discutere del bilancio, del piano di riequilibrio dei conti e della rimodulazione della Tari, della necessaria ripartenza del territorio che, se si procederà a un piano di tagli di certo non potrà avvenire. Attendiamo questo confronto e ci chiediamo come il Comune in queste condizioni sarà in grado di affrontare l’arrivo dei fondi del Recovery e del Pnrr cruciali per il rilancio della nostra economia ormai agonizzante“.
“C’è un tema reale, che è lo stato dei servizi che non sono del livello adeguato alle esigenze dei cittadini, un tema tecnico legato al continuo ricorso alle anticipazioni della Tesoreria, alla mancata capacità di riscossione delle entrate che di certo non nasce adesso ma che doveva essere affrontato per tempo per evitare questa condizione dei conti comunali, e un tema politico di scontro e battaglie che finora non hanno di certo giovato alla città”, lamentano.
Per questo, concludono Cgil Cisl Uil Palermo, “chiediamo che si tralascino gli interessi di parte ponendo al centro quelli della collettività che dovrebbero essere obiettivo di tutta la politica cittadina, e si lavori da qui a dicembre a una soluzione sul versante politico che aiuti le amministrazioni comunali a ridurre la necessità di accantonamento evitando cosi di incidere sulle sorti delle Partecipate e piu in generale sui lavoratori, sui cittadini e quindi sul futuro di Palermo”.