CATANIA – Si aprirà giovedì prossimo, con una ipotesi di corruzione e due imputati, il processo scaturito dall’inchiesta sulla Fiera di Sant’Agata del 2020 e la Fiera dei morti dell’anno precedente. A giudizio sono l’ex funzionario del Comune di Catania Giuseppe Fichera e l’imprenditore Arturo Coglitore.
L’ipotesi di reato
Quest’ultimo è difeso dall’avvocato Fabio Presenti, Fichera dall’avvocato Attilio Floresta. Dopo l’esclusione di tutte le ipotesi di turbativa d’asta – in relazione alla gara sulla Fiera di Sant’Agata del 2020 e sulla concessione dei servizi fieristici nell’area ex Mercato Ortofrutticolo di San Giuseppe La Rena per la Fiera dei morti del 2019 – si procede dunque solo per il caso inerente i rapporti tra Coglitore e Fichera.
Fichera, ex funzionario del Comune di Catania, avrebbe assicurato all’imprenditore “il monopolio dei più importanti eventi fieristici promossi” da Palazzo degli elefanti. In cambio, secondo l’accusa, avrebbe ricevuto “indebitamente” alcune “utilità”.
I termini della corruzione
Avrebbe ottenuto un contratto di lavoro per il figlio in un patronato Fiva-Confcommercio, e la nomina di se stesso – dopo il pensionamento – a segretario proprio della Fiva Confcommercio (la divisione dell’associazione che si occupa dei venditori ambulanti, di cui Coglitore è presidente). E, infine, il pagamento di un viaggio in Germania.
Il tutto spalmato in tre anni: dal 2017 al 2020. Il gup, va evidenziato, emise una sentenza di non luogo a procedere per i due rinviati a giudizio, ovvero Coglitore e Fichera, dalle due ipotesi di turbativa d’asta; perché il fatto non sussiste. Il processo si svolgerà dinanzi alla terza sezione del Tribunale collegiale di Catania.