"Prima ponti e banda larga |Poi il tram in tutta la città" - Live Sicilia

“Prima ponti e banda larga |Poi il tram in tutta la città”

Intervista a Leoluca Orlando. Nuove linee del tram, parcheggio multipiani in centro storico, wi-fi free: la scaletta delle opere.

Patto per Palermo
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Sindaco Orlando, dietro la “parata” della firma del patto per Palermo quanto c’è di concreto?

“La concretezza dipende dalla circostanza che il governo assume di essere in condizione di rendere disponibili circa 80 milioni entro il 31 dicembre 2017. Le restanti risorse devono essere spese entro il 2020. Per Palermo ci sono 770 milioni ai quali vanno aggiunti 130 milioni sostanzialmente ottenuti per la mobilità nel piano delle ferrovie, e ancora 90 milioni del Pon Metro già approvato. 332 milioni sono a carico del governo, per la parte restante sono risorse che vengono da altre fonti diverse da questo fondo speciale. Le somme saranno impiegate su cinque assi”.

Saranno impiegate, dice lei usando l’indicativo: i soldi si spenderanno quindi, nelle sue previsioni.

“Sì, c’è un meccanismo con cui noi controlliamo il governo perché dia i fondi e il governo controlla noi perché le opere si facciano. Poi ci sono i soldi del Pon Metro: noi abbiamo presentato progetti per 130 milioni, ce ne spettano meno ma potremmo arrivarci se qualche città non riesce a spendere i soldi o se aumentano le risorse”.

Cosa si farà a Palermo con 770 milioni?

“Con 200 milioni le tre nuove linee del tram, che portano l’investimento complessivo per il tram a 530 milioni. Significa collegare la stazione centrale passando per via Roma fino a Sfrerracavallo e Mondello. E ancora, proseguire la circonvallazione da via Pollaci, via Basile, fino a Bonagia. La terza linea da via Lincoln scende al Foro Italico e va verso Giachery. Questa, lo capisce bene, è un’altra Palermo: si chiude il cerchio. E accanto a questo si realizza il terzo lotto dell’anello ferroviario, Politeama-Notarbartolo, il secondo è in corso con i noti problemi (legati alla vicenda Tecnis, ndr). E poi il passane ferroviario, da Punta Raisi a Catania, e dentro la cinta urbana di Palermo ci saranno 17 fermate”.

Insomma una metropolitana…

“Esattamente. E taglia l’asse Isola delle Femmine – Notarbartolo – Stazione centrale. Questi 120 milioni non sono messi nel patto, ma nell’accordo con le ferrovie. Il ministro Delrio ha assicurato che li metterà nel piano ferroviario. Le ferrovie hanno interesse, d’altronde, per intercettare i passeggeri che vanno a Catania e a Punta Raisi”.

E oltre ai mezzi pubblici che altro si farà sul fronte delle infrastrutture?

“Poi ci sono risorse per la riqualificazione della circonvallazione. Sono i primi lavori che faremo, li realizzeremo nel 2017. A cominciare dal ponte Corleone. Faremo i due ponti a monte e a valle delle corsie attuali, e successivamente interverremo su queste ultime, perché non si può chiudere il ponte e bloccare la città. Previsto anche un intervento sul ponte a Sant’Erasmo. Faremo un parcheggio multipiani per servire l’Ospedale dei bambini e quindi il centro storico. Questi saranno i primissimi interventi che realizzeremo, insieme a un altro”.

Quale?

“L’altra priorità sarà terminate l’anello telematico per cablare la città. Noi la banda larga ce l’abbiamo già. Abbiamo chiesto due milioni per la manutenzione. È una cosa importantissima”.

Che significa?

“Wi-fi free come se piovesse. E poi amministrazione con consumo di carta zero, e dare ai cittadini il diritto di collegarsi come quello di votare”.

Queste quindi le due priorità: ponti e banda larga.

“Sì, e gli interventi sui canali e nuove strade strategiche. Poi aggiungiamo a tutto questo gli 80 milioni del Pon Metro, 30 solo di inclusione sociale per affrontare emergenza abitativa. Gli interventi saranno concentrati molto sull’OltreOreto, su cui sto lavorando molto in questa sindacatura per lasciare un segno che rimanga: parliamo di innovazione, impianti di illuminazione, acquisto di nuovi autobus ecologici a metano”.

C’è anche qualcosa per l’hinterland?

“Abbiamo avuto il consenso dei comuni confinanti, infatti nel piano c’è anche un collegamento greenway tra Palermo e Monreale, una strada riservata tra biciclette e auto ecologiche. Ci sono anche interventi di riqualificazione a Ficarazzi e in altri comuni. E poi c’è un patto per la legalità…”.

Ah, si fanno ancora i patti per la legalità?

“Sì, con Cgil, Cisl e Uil, un protocollo d’intesa”.

Con le associazioni datoriali no?

“Lo sottoporremo a tutti. E ancora, sempre in tema di infrastrutture, c’è il patto che firmeremo il 17 maggio Palermo, Termini, Marsala e Trapani: parleremo col ministero delle infrastrutture con una sola voce”.

C’è una certa fiducia nelle sue parole verso il governo nazionale. Che fin qui però non era sembrato così sensibile verso il Mezzogiorno, non le sembra?

“Noi veniamo da vent’anni in cui la parola Mezzogiorno non veniva nemmeno pronunciata. Adesso siamo alla stagione dei patti, meglio avere firmato che non parlare. Dopo di che, è evidente che quando qualcuno assume gli impegni, se poi non mantieni, più è solenne l’impegno più male ti fa il boomerang che ti colpisce”.

Qui sono in ballo opere milionarie. Come mettere tutto al riparo da mafie e cricche?

“La stessa firma di un patto è una forma di trasparenza. Oggi il versante delle opere pubbliche e della sanità sono quelli di possibile clientelismo e corruzione. Ma i veri grumi di mafia si chiamano rifiuti, acqua ed energia. Lo ripeto da tempo. Oggi la vera corruzione dei lavori pubblici è quella che si realizza attraverso incarichi professionali a soggetti che diventano collettori di tangenti. I veri grumi sono quelli che ho denunciato più volte e il comune di Palermo dà fastidio perché non ha solo appalto privato per acqua, rifiuti ed energia”.

Sì, ma sindaco, converrà che la gestione pubblica rispetto a quella privata, al di là delle valutazioni sull’efficienza, non è in se stessa garanzia di legalità…

“Non ci siamo capiti, io sto parlando di un sistema di potere affaristico mafioso. Poi ci può essere la corruzione nel pubblico. Ma vede, a Palermo è già nato con 33 acquedotti che hanno aderito all’Amap il secondo più grande acquedotto d’Italia. Pensa che questo piaccia a Caltacqua di Caltanissetta, Girgenti Acque di Agrigento o ad altri? Per non parlar ovviamente di Acque siciliane. Vogliamo ricordare che Bellolampo è l’unica discarica in regola con il tmb (trattamento meccanico biologico). È evidente che questo ai gestori di discariche possa non fare piacere. È meglio che un compattatore viaggi da Isola delle Femmine verso Bellolampo o verso Siculiana?”.

Lei sabato ha tirato in ballo Confindustria, che intende querelarla…

“No, io ho tirato in ballo esponenti di Confindustria. E ho detto cose che dico da due anni. Lo dico io e lo dice l’Anci. Sono stato alla procura di Palermo alcune ore. Ho riferito in prefettura. Mi chiedono i nomi? Li ho già fatti. E non dico quante mail e sms ho avuto di solidarietà da imprenditori. Io non consentirò mai che qualcuno pensi di essere tornato ai tempi in cui il sindaco di Palermo era Ciancimino”.

Lei parlava poco fa dei camion che viaggiano carichi di rifiuti per la Sicilia per andare in discarica. Ma gli inceneritori che il governo vuole realizzare non cambieranno molto questo scenario…

“Dovresti fare diecimila inceneritori se non porti prima a livelli decenti la raccolta differenziata”.

E a Palermo le sembrano decenti i livelli di differenziata?

“Arriveremo entro fine anno al 30 per cento”.

Lei sa che oggi siamo molto molto lontani da quella cifra.

“Ma perché ho trovato il disastro, faremo una grande operazione sulla differenziata che coinvolgerà 130mila persone”.

Ma alla fine si candiderà o no a presidente della Regione?

“Per ora mi scambio email il martedì con Hillary Clinton”.

E questo le impedisce di candidarsi a presidente della Regione?

“Forse mi suggerisce di candidarmi a presidente del mondo (ride, ndr)”.

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