La deposizione di Piera Maggio
Chiamata a testimoniare nel processo per il sequestro della figlia, Denise Pipitone scomparsa da Mazara a 4 anni nel 2004, in cui e’ imputata Jessica Pulizzi, Piera Maggio ha ricostruito al tribunale di Marsala il contesto familiare suo e del padre naturale di Denise, Piero Pulizzi, che e’ anche padre dell’imputata. Nel processo e’ imputato anche l’ex fidanzato di Jessica, il tunisino Gaspare Ghaleb, accusato solo di false dichiarazioni al pm. Maggio ha dunque detto ai giudici come ha conosciuto il padre di Denise, come si fossero evoluti i loro rapporti, com’ e’ diventata amica di Anna Corona, madre di Jessica, e indagata nell’inchiesta per la scomparsa di Denise ma in un altro procedimento. Piera Maggio ha detto che Corona era ”morbosamente” attaccata a lei e che ”in giro si diceva fosse anche omosessuale”. La madre di Denise ha anche raccontato di aver subito nell’ottobre 2003 il danneggiamento della sua auto e che un testimone le disse che aveva visto li’ vicino Jessica Pulizzi. La testimone pero’ non denuncio’ l’episodio.
“Ogni madre può capire il mio dolore”
”Non bisogna mai dimenticare che parliamo di una bambina che ancora non si trova. E questo spesso si dimentica. Ogni madre non puo’ non capire il mio dolore. Questo processo e’ solo il primo passo, il punto zero, per scoprire la verita’. Adesso, si dovra’ giocare a carte scoperte”. Lo ha detto Piera Maggio, madre di Denise Pipitone, la piccola scomparsa da Mazara del Vallo (TP) l’1 settembre 2004, a margine del processo davanti al Tribunale di Marsala, in cui sono imputati, Jessica Pulizzi, 22 anni, accusata di concorso (con ignoti) nel sequestro della bambina, e il suo ex fidanzato Gaspare Ghaleb, di 24, accusato di false dichiarazioni al pubblico ministero. ”Spero – ha proseguito Piera Maggio – che comunque emergano quei fatti che secondo noi sono accaduti. Che sentimenti provo nei confronti delle persone imputate e indagate? Nulla. Non ho alcun sentimento nei loro confronti. Mi puo’ capire solo chi ama qualcuno e vuole questo qualcuno vicino a se”’.
La lacrime di Piera Maggio
Non e’ riuscita a trattenere la commozione ed e’ scoppiata in lacrime ricostruendo il giorno in cui vide per l’ultima volta sua figlia. Piera Maggio ha pianto in aula, durante la sua deposizione fiume nel processo per il sequestro della figlia, avvenuto il primo settembre del 2004 a Mazara del Vallo davanti alla sua abitazione di via La Bruna. La mamma della bimba ha raccontato di avere salutato Denise alle 8.30, prima di uscire di casa per andare a seguire un corso di formazione. La piccola rimase nell’appartamento insieme al fratello maggiore e alla nonna, che abitava nel piano superiore. In precedenza la teste ha ribadito le sue accuse nei confronti dell’imputata Jessica Pulizzi e della madre, Anna Corona, che piu’ volte avrebbero mostrato risentimento nei confronti di Piera Maggio per la relazione sentimentale tra quest’ultima e Piero Pulizzi, papa’ di Jessica ed ex marito della Corona.
“Ghaleb ha responsabilità nel sequestro”
L’ex fidanzato di Jessica Pulizzi avrebbe confidato a Piera Maggio, mamma della piccola Denise, che la ragazza ”c’entrava con la sparizione di mia figlia”. Lo ha rivelato la stessa Piera Maggio deponendo nel processo in cui Jessica Pulizzi e’ imputata per il sequestro della bimba. Anche l’ex fidanzato della ragazza, il tunisino Gaspare Ghaleb, e’ imputato ma deve rispondere solo di false dichiarazioni al Pm. Piera Maggio ha raccontato che dopo la scomparsa della figlia si incontro’ con Ghaleb per chiedergli se era a conoscenza di un eventuale coinvolgimento della fidanzata nel sequestro. Il giovane tunisino avrebbe fatto cenno di si’, lasciando capire di avere paura a parlarne.
In aula anche Jessica Pulizzi, sorellastra di Denise
Alla seconda udienza del processo per il sequestro della piccola Denise Pipitone, scomparsa da Mazara del Vallo nel 2004 quando aveva 4 anni, si è presentata in aula per la prima volta la principale imputata Jessica Pulizzi. Il tribunale di Marsala ha sciolto la riserva sulle eccezioni difensive sollevate nel corso della prima udienza dall’avvocato Gioacchino Sbacchi secondo il quale il processo non si dovrebbe celebrare davanti al tribunale ordinario in quanto all’epoca dei fatti 1 settembre 2004 era ancora minorenne. Il tribunale ha però rigettato l’eccezione come già aveva fatto il gup in fase di udienza preliminare.
A CASA DI DENISE (di Roberto Puglisi) – DALLA RIVISTA “S” N°27