CATANIA – Reazioni anche in zona centrodestra circa le primarie Pd. Reazioni avvelenate, da fratelli coltelli. Sì, perché il dato sulla partecipazione democratica in Sicilia, fa riesplodere i mal di pancia al sapore di occasione mancata. “Alcuni non hanno voluto, convinti ancora che le decisioni le debbano prendere in pochi! Non capiscono cosa stia avvenendo nella società siciliana ed hanno perso una buona occasione!”, è la sassata via Facebook dell’ex sindaco di Catania Raffaele Stancanelli.
Il riferimento è a quelle primarie di centrodestra per individuare il candidato presidente della Regione alternativo a dem, Crocetta e Cinque stelle, che non si sono mai celebrate. Era tutto pronto, con tanto di statuto, firme raccolte e regole condivise da Forza Italia e Ncs, passando da FdI, Diventerà Bellissima, agli autonomisti di Gaetano Armao. Poi Berlusconi ha detto no, Cuffaro a cominciato a cucire e ricucire al centro; tanto che Nello Musumeci si è smarcato, incassando la convergenza della destra del centrodestra siciliano sulla sua candidatura, in attesa che Gianfranco Micciché, da Palermo, sciolga i dubbi.
Dal giugno 2012, da quando cioè Raffaele Stancanelli ha dovuto cedere lo scettro di Palazzo degli Elefanti nelle mani di Enzo Bianco, le sue uscite sono state centellinate. Per questo la sua bordata è destinata ad alimentare nuove tensioni dentro e fuori la coalizione: “Quale migliore premessa di vittoria, per il centrodestra allargato ai movimenti civici – scrive il già sindaco – una analoga mobilitazione e partecipazione quando già centomila Siciliani avevano sottoscritto le 4 candidature proposte (per Nello Musumeci oltre 50.000) ed il 23 aprile altre decine e decine di migliaia si sarebbero aggiunti nelle urne per scegliere il candidato migliore alla Presidenza della Regione!”.
