CATANIA – Una struttura fantasma. Con appartamenti completamente abusivi spacciati per villaggio turistico. E’ stato sequestrato dalla polizia, ancora una volta all’interno dell’Oasi del Simeto, uno stabilimento abusivo. Il controllo è stato eseguito dagli agenti del Commissariato “Borgo-Ognina”, che hanno riscontrato diverse criticità nel lidom, a partire dalla realizzazione di mini alloggi senza alcuna autorizzazione.
Inoltre, è stata rilevata l’illecita gestione delle acque reflue che erano smaltite utilizzando delle vasche di raccolta, col concreto rischio di un possibile danno ambientale. I controlli sono stati estesi anche al bar-ristorante dello stabilimento, dove sono stati rinvenuti circa 160 chili di alimenti surgelati non contrassegnati come tali nel menù esposto al pubblico. Anche in questo caso è stata rilevata la presenza di lavoratori “in nero” con una percentuale che raggiunge il 50% della forza lavoro totale.
Il titolare è stato denunciato per reato ambientale (per quanto attiene gli scarichi delle acque reflue), per frode in commercio e per violazioni sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. Sono stati, inoltre, sequestrati tutti gli scarichi delle acque nere e grigie e sono stati chiusi i rubinetti delle cisterne contenenti acqua.
Di appena due giorni fa, un sequestro quasi analogo. Un intero stabilimento, con annessa pizzeria, ristorante e camere, è stata sequestrato all’interno dell’Oasi del Simeto, in territorio di Vaccarizzo. L’immobile, controllato lo scorso 12 agosto dagli uomini del commissariato Borgo – Ognina, è risultato completamente abusivo. Il titolare del lido non è stato trovato sul posto perchè sottoposto agli arresti domiciliari, tuttavia, in qualità di gestore è stato identificato il padre, al quale sono state contestate numerose violazioni di carattere penale e amministrativo. Il locale è risultato privo della concessione demaniale e del certificato di agibilità per le strutture edilizie e alberghiere e dell’autorizzazione comunale per lo scarico delle acque reflue, bianche e nere.
Sono state riscontrate scarse condizioni igienico-sanitarie, alimenti surgelati non indicati come tali nel menù esposto al pubblico, alimenti privi di tracciabilità e, ancora, sono state accertate numerose violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro quali estintori scaduti, mancanza di spogliatoi e precarie condizioni dell’impianto elettrico, attrezzature sprovviste di sistemi di sicurezza. Trovati anche dipendenti non in regola con la normativa sul lavoro.
Accertamenti successivi, hanno fatto emergere che già in passato l’esercizio posto a controllo era stato sottoposto a sequestro penale senza che fosse intervenuto un successivo provvedimento di dissequestro. Alla luce di quanto esposto, il titolare è stato indagato in stato di libertà per i reati di violazione di sigilli, frode in commercio, occupazione abusiva di spazio demaniale, abusivismo edilizio, scarico delle acque reflue illegale e per violazione aree protette. Sono state inflitte sanzioni amministrative per svariate migliaia di euro. I controlli sono stati effettuati congiuntamente al Corpo Forestale della Regione Sicilia e all’ Asp di Catania.