Problemi di segnale televisivo in tutta Italia: “In molte zone d’Italia il segnale televisivo resta una chimera, è disturbato e in alcuni casi assente. Servono fondi per incentivare tivùsat”: è la protesta che arriva da molte zone d’Italia a partire dalle comunità montane.
“Sono almeno 5 milioni gli italiani che hanno difficoltà a vedere i canali Rai e l’intero bouquet televisivo. Un fatto grave, irrisolto” conferma Marco Bussone, presidente di Uncem, l’Unione nazionale comuni comunità enti montani. “Una situazione che certo non è stata agevolata dallo switch off del digitale terrestre. Il passaggio definitivo al DVB-T2, il nuovo standard video che richiede apparecchi compatibili o collegati ad un apposito decoder esterno, ancora non c’è stato e forse andrà in scena nel 2024. E a fornire la soluzione non è neanche la tv ricevuta tramite internet” viene sottolineato.
Problemi di segnale televisivo: i dati
Secondo l’ultimo rapporto Auditel-Censis, “in Italia c’è un problema di quantità e qualità della connessione: due milioni di famiglie non possiedono collegamento a Internet da casa; 5,5 milioni di famiglie si collegano da casa esclusivamente con il cellulare; circa 9 milioni di famiglie (il 36,9% del totale) non hanno la banda larga nell’abitazione”. Insomma, “c’è una parte del Paese che la tv non la vede né tramite il DTT e neanche tramite internet. E chiede alla politica fondi per ammodernare e/o convertire gli impianti del digitale terrestre”.
“Oppure – viene ancora sottolineato – per incentivare l’installazione del satellite che ha trovato in tivùsat un vero e proprio driver. Questa piattaforma satellitare raggiunge l’intero territorio italiano. Annovera oltre 130 canali tv, tra cui più di 70 in Hd e 4K. Un bouquet che ospita anche Rai4K. È il canale del servizio pubblico che ha appena trasmesso in ultra Hd – per la prima volta nella storia della kermesse canora – la 74esima edizione del festival di Sanremo. E che quest’estate regalerà agli amanti del calcio, dopo i Mondiale del Qatar, anche gli Europei di Germania. Per non parlare di tutte le edizioni dei telegiornali regionali Rai diffusi su 23 diversi canali in alta qualità”.