PALERMO – E’ stato accolto con grande entusiamo il percorso di orientamento alla scelta delle professioni medico-sanitarie inserito tra le «buone pratiche» dal Miur e dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo). Ottanta dei 200 studenti della quarta liceale dell’istituto Cannizzaro di Palermo chiudono il loro percorso formativo in sette strutture ospedaliere grazie all’adesione del centro Andros e le case di cura Triolo, Torina, Candela, Serena, Noto e Macchiarella.
“E’ un modello innovativo di formazione, basato sulla sinergia tra scuola e professionisti del territorio. Lo scopo è fornire ai giovani aspiranti medici non solo gli gli strumenti idonei per valutare anche sul campo le proprie attitudini e compiere una scelta universitaria e professionale consapevole, ma offrire anche un supporto reale nel superamento dei test per l’accesso alla facoltà di Medicina. Dopo l’attività formativa in aula, infatti, grazie al contributo del Policlino Giaccone e dell’Aiop (Associazione italiana ospedalità privata), siamo riusciti a portare gli studenti negli ospedali per spiegare loro cosa significa fare il medico, non solo sotto l’aspetto formativo, ma sul campo. Gli studenti non entrano in contatto con i pazienti, ma per loro vedere le strutture, come funzionano e come sono organizzate, vuol dire sentire l’odore di un ospedale. Siamo già alla seconda annualità del progetto, il numero di adesioni al progetto e l’avere seguito fino alla fine l’intero percorso formativo è certamente un successo perché significa ragazzi motivati, quindi piena consapevolezza nella scelta di iscriversi a medicina e meno abbandono universitario”. Così commenta il risultato del progetto nazionale il presidente dell’Ordine dei medici di Palermo, Toti Amato, nel corso della conferenza stampa che si è svolta stamattina a Villa Magnisi, sede dell’Omceo, a cui hanno partecipato anche i presidenti di Aiop Sicilia e Palermo, rispettivamente Marco Ferlazzo e Luigi Triolo, e Pier Luigi Almasio, ordinario dell’Università del capoluogo, nonché responsabile della formazione del Policlinico Paolo Giaccone.
“Gli ospedali privati siciliani sono impegnati in un progetto per arginare la cosiddetta fuga di cervelli dalla Siciliacon un attento e moderno sistema di formazione in campo sanitario – spiega Marco Ferlazzo, presidente di Aiop Sicilia -. L’avere aperto le nostre strutture agli studenti del liceo Cannizzaro, nell’ambito dell’iniziativa dell’alternanza scuola lavoro, rappresenta un passo importante sul versante dell’orientamento dei giovani delle superiori per una scelta consapevole del loro indirizzo professionale. I ragazzi hanno avuto modo di conoscere sul campo l’organizzazione e le attività dei centri sanitari, un modo per acquisire maggiore consapevolezza in vista della scelta del tipo di studi universitari. Per l’Aiop la formazione e la ricerca costituiscono obiettivi fondamentali anche per un complessivo miglioramento dell’offerta sanitaria nell’Isola, per andare incontro pienamente alla domanda di salute dei siciliani. Puntiamo anche a realizzare progetti condivisi con Università e centri di ricerca finalizzati anche a realizzare master, dottorati di ricerca e altre iniziative di alta formazione”.
Per il presidente di Aiop Palermo, Luigi Triolo, “l’opportunità in termini di conoscenza e formazione offerta ai ragazzi conferma come gli ospedali privati, diffusi in modo capillare sul territorio e consapevoli di offrire un servizio strategico per la società, intendono contribuire alla formazione delle giovani generazioni e a un più ampio percorso culturale a tutto beneficio del miglioramento del sistema. Abbiamo aperto le nostre strutture agli studenti e, con la collaborazione dell’Ordine dei medici, abbiamo condotto visite di cinque ore in più giornate per mostrare apparecchiature e servizi, per illustrare i processi sanitari e i percorsi medici. Per noi è fondamentale investire sui giovani, che rappresentano il nostro futuro, prepararli ad affrontare il mondo del lavoro con un bagaglio di competenze ed esperienze di qualità. Hanno aderito all’iniziativa il centro Andros e le case di cura Triolo, Torina, Candela, Serena, Noto e Macchiarella”.