PALERMO – Adesso, il famoso disegno di legge sui precari ha un volto. Un identikit. Sei articoli, e tanti numeri, tanti riferimenti, tanti collegamenti con altre norme. (ECCO IL TESTO).
Una, su tutte. La cosiddetta “legge D’Alia”. Quella che ha fissato paletti stretti per le proroghe e le assunzioni. E che ha spinto il governo regionale a correre ai ripari. Con questo disegno di legge partorito dopo ore di lavoro portato avanti dai “tecnici” della Regione.
Così, il ddl precari ha un volto. E l’incipit, per così dire, è di buon auspicio: “Al fine di favorire l’assunzione a tempo indeterminato…”. Ecco, per favorire le assunzioni di oltre 18.00 precari degli Enti locali, è stato creato l’annunciato “bacino unico” dei lavoratori. Un bacino composto però da tre (e non da due, come si è annunciato per giorni) elenchi di lavoratori. Si tratta dei dipendenti con qualifica A e B, quelli con qualifica C e D e infine i cosiddetti “Asu” (lavoratori socialmente utili). I lavoratori dovranno chiedere l’immissione nell’elenco, entro trenta giorni dalla pubblicazione della legge. L’elenco dovrà essere pronto entro i 60 giorni successivi.
Le stabilizzazioni, stando alla norma, dovranno rispettare i vincoli posti dalla legge e dalla circolare del governo nazionale. In particolare, potranno procedere con le assunzioni gli enti territoriali con vuoti in organico e nel rispetto della “programmazione triennale del fabbisogno del personale” e dei “posti in dotazione organica”. Nell’ambito, ovviamente, dei vincoli finanziari posti dalla “legge D’Alia”. Nel caso delle categorie “C” e “D” servirà però il concorso pubblico. Non per le categorie A e B. Ma bisognerà comunque rispettare tutti i vincoli cui abbiamo accennato precedentemente. È prevista una sorta di precedenza, in uno specifico ente, per i lavoratori che già sono dipendenti dell’ente stesso. Per le stabilizzazioni, c’è tempo fino al 31 dicembre 2016.
Gli stessi lavoratori presenti nell’elenco, poi, potranno essere destinatari delle proroghe. Al momento, l’ipotesi più vicina. Per “ammortizzare” gli effetti economici dei rinnovi contrattuali, la Regione ha previsto l’istituzione di una serie di Fondi di salvaguardia degli equilibri di bilancio. Che ammontano complessivamente, per il triennio 2014-2016 in oltre 750 milioni di euro.
Le proroghe poi potranno riguardare, oltre ai dipendenti degli enti locali, anche quelli della Regione. Si tratta in tutti i casi di dipendenti con qualifiche non dirigenziali. Nel caso delle stabilizzazioni di questo personale, invece, serviranno i concorsi pubblici, con una riserva però del 50%. Insomma, l’assunzione dovrà passare attraverso l’apertura del concorso all’esterno. E il concorsodovrà passare anche attraverso una preventiva riduzione del 5% della dotazione organica. Per le proroghe serviranno circa 27 milioni di euro. Per i regionali è istituito un Fondo per le stabilizzazioni e il ricambio generazionale che ammonta a 4,8 milioni di euro. Un fondo che verrà alimentato dai tagli alle retribuzioni per il personale in pensione e da quelli al trattamento accessorio, anche per i dirigenti. Da qui, si parte. Prossima destinazione: Sala d’Ercole.