Ciò che resta della Finanziaria regionale, mutilata dalla scure del Commissario, approderà in Aula martedì prossimo. Si tratterà, probabilmente, dell’ultimo momento decisivo dell’attività legislativa di un’assemblea agli sgoccioli, a prescindere dalle dimissioni di massa o dalle mozioni di sfiducia all’orizzonte. L’ultimo treno, insomma, per riuscire a raccogliere qualcosa che possa servire a puntellare il consenso, a rafforzare il gradimento dei “territori”, a portare a casa qualcosa, insomma, che si traduca in “voti”.
A dire il vero, questo disegno di legge, il 900/A, nel suo testo originario, attualmente al vaglio della Commissione bilancio presieduta da Riccardo Savona, dovrebbe intervenire solo per sanare alcuni aspetto, appunti, cassati da Carmelo Aronica. Ma gli emendamenti presentati a frequenze spasmodiche dai deputati potrebbero cambiare la faccia al testo. E potrebbero, ad esempio, riscrivere la norma sulla liquidazioni delle Asi, prevedere la stabilizzazione di oltre 18 mila precari, introdurre una serie di sanatorie, e persino, in tempi di cinghia stretta, persino prevedere un nuovo capitolo di spesa per il “Consulente di parità”, dal costo di 600 mila euro l’anno.
Il ddl 900/A, uno dei tre partoriti dall’Ars dopo l’impugnativa del commissario dello Stato, insomma, in alcuni casi dovrebbe limitarsi a prevedere la copertura finanziaria di interventi previsti in altri ddl. È il caso della “ex tabella H”, per la quale l’ultimo disegno di legge sancisce la spesa di quasi 33milioni per il 2012.
Gli altri interventi previsti dalla norma, riguardano “aggiustamenti” ai commi cassati dal Commissario. In particolare, sulle tariffe di concessione del demanio e sui finanziamenti per gli impianti di dissalazione. La spesa individuata per quest’ultimo punto è di 15 milioni per il 2012, 25,7 per il 2013 e 9,7 milioni per il 2014. Stanziati altri 500 mila euro per i precari di “Emergenza Palermo”. Una cifra che si aggiunge a precedenti 500 mila euro stanziati in altri ddl, a causa del “maggiore fabbisogno finanziario rappresentato dalla società che ha in carico la categoria di lavoratori”.
La norma, poi, sistema la questione Eas, prevedendo una spesa di 27,3 milioni per pagare stipendi dei dipendenti e anche le pensioni degli ex lavoratori dell’Ente. A dire il vero, per l’Eas si pensa già a una modalità per accelerare il completamento della liquidazione che va avanti da oltre 7 anni: la soluzione potrebbe essere individuata nel passaggio al dipartimento acqua e rifiuti della Regione, della gestione dei 45 comuni attualmente serviti dall’Ente. Intanto, i soldi per pagare stipendi e pensioni sono stati trovati in un capitolo di bilancio riguardante e “Fondi globali di parte corrente”. Un “mega bacino” che è stato, di fatto, in parte riempito con le somme inizialmente stanziate in Finanziaria e poi cassate dal Commissario dello Stato.
Ma questo ddl, che dovrebbe rappresentare, appunto, solo uno strumento per “ricalibrare” gli interventi dopo l’impugnativa, rischia di diventare qualcosa di molto diverso. Una sorta, cioè, di “legge omnibus” sulla quale attaccare le ultime bandierine di questa legislatura.
Ad esempio, più emendamenti, presentati sia dalla maggioranza che dall’opposizione, puntano, di fatto, a riscrivere le norme riguardanti lo scioglimento delle Asi e la contestuale nascita dell’Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive (Irsap). Partendo da una necessità: servirà una proroga per i commissari liquidatori. Il processo di scioglimento degli enti considerati dei “carrozzoni” inefficienti, infatti, è ben lontano dal suo completamento. Anche, forse, a causa di alcuni rallentamenti subiti dall’iter di una legge osteggiata, l’estate scorsa, da buona parte del parlamento. I commissari straordinari, infatti, nominati il 27 marzo scorso, avevano a disposizione 180 giorni per completare il processo di liquidazione. Ma ancora il processo sarebbe lontano dalla conclusione. Per questo motivo, i vari emendamenti presentati vanno tutti nella stessa direzione: serve una proroga, individuata al 30 novembre 2012. L’emendamento, poi, individua la necessità della nomina di un revisore dei conti.
Novità in vista anche nella sanità, dove un emendamento del governo chiederà la proroga di un anno degli incarichi dei manager. Una norma che solleva qualche dubbio, visto che, nella formulazione attuale, non prevederebbe il concomitante rinnovo del contratto, in scadenza nelle prossime settimane. E a proposito della Sanità, un emendamento di Michele Cimino potrebbe consentire il recupero delle somme previste per il ticket, il buono sociosanitario, ma anche per il cosiddetto “buono scuola”. Gli oltre 17,5 milioni necessari per coprire queste spese sarebbero recuperati attraverso i tagli alle spese per l’informatica e al ricorso ai Fondi di riserva.
Un altro emendamento, invece, interviene riproponendo la stabilizzazione degli oltre 18 mila precari degli enti locali, “senza alcun onere a carico della Regione” e “previo superamento di concorso pubblico”. Una modifica, però, che appare vincolata alle contrattazioni in atto nell’ambito della conferenza Stato-Regione, dove la Sicilia dovrà “strappare” (come hanno già fatto altre regioni italiane), una deroga al patto di stabilità e al blocco delle assunzioni nel pubblico impiego.
Prevista anche la proroga fino al 2013 per una serie di categorie di Lsu. Ma una delle stabilizzazioni previste dalla Regione è quella che riguarda il personale Italter-Sirap. Una vicenda antica, che affonda nel 1993, quando la Regione siciliana ricevette uno stanziamento statale per pagare dal primo stipendio all’ultima pensione di alcuni lavoratori inviati per la ricostruzione successiva al terremoto del 1991 che colpì la Sicilia orientale. Peccato che quei soldi siano stati usati, negli anni, per portare avanti nuove assunzioni, non previste e non necessarie. Così, quel “tesoretto” che già per il solo biennio 1993-94 era di 7 miliardi di lire, non c’è più. La Regione dovrà metterci nuovi soldi: 4,5 milioni di euro, per l’esattezza, per completare la stabilizzazione.
Un emendamento, poi, prova a mettere fine a una vicenda che si trascina da tempo in uno stato “surreale”: i dipendenti della Fiera del Mediterraneo (in liquidazione), negli ultimi anni pagati per non fare nulla, verranno trasferiti alla Resais. La Regione, stando all’emendamento avanzato dalla Commissione bilancio, spenderà, per gli stipendi dal 2011 al 2014, 1,650 milioni di euro.
E se un emendamento di D’Asero e Leontini prevede una sorta di “sanatoria” per i chioschi di montagna, ecco spuntare una serie di maggiorazioni di stipendio per dirigenti e dipendenti delle Riserve naturali (costeranno 110 mila euro) e indennità aggiuntive per alcuni dipendenti del Corpo Forestale, oltre alla proposta (di Aricò e Marrocco) di aumentare di due milioni gli stanziamenti per i parchi.
Un emendamento presentato dai deputati Pd Rinaldi, Ammatuna, Ferrara e Barbagallo, invece, prevede l’abrogazione di una parte della legge 6 del 2010. Si tratta, per intenderci, di una legge che riguarda l’urbanistica. In pratica, l’emendamento consentirebbe una serie di interventi di ampliamento, restauro, demolizione e ricostruzione di edifici situati in zone di tutela naturalistica, nel sistema forestale e boschivo, negli invasi ed alvei di laghi, bacini e corsi di acqua e in zone di tutela della costa e dell’arenile”.
E nel fiume di emendamenti finora aggiunti al ddl, ecco anche una norma che prevede un affidamento provvisorio alla “Funivia di Erice spa” per il trasporto pubblico nella cittadina trapanese (400 mila euro), e persino la creazione di un nuovo capitolo di spesa. È stato richiesto dai deputati di Fli: servirà per (ri)creare la figura del “Consigliere di parità”. Servirà per informare le donne delle opportunità fornite dal mondo del lavoro. Se passa l’emendamento, costerà alla Regione 600 mila euro solo per i mesi restanti del 2012. Quando la figura fu istituita, da una legge del 1997, lo stipendio previsto era di un milione e seicento mila lire.