PALERMO – “Credevamo cambiasse qualcosa con la nuova ordinanza, ma qui viviamo sempre nell’incubo, con le prostitute davanti al portone di casa e gente poco raccomandabile che frequenta la zona”. Sono più amareggiati che mai i residenti dell’area compresa tra la stazione centrale e il Foro Italico: chiedono a gran voce controlli costanti per combattere la presenza delle “lucciole” che in estate si fa più massiccia e si definiscono “delusi dai risultati degli ultimi provvedimenti”.
Il riferimento è all’ordinanza per il contrasto del fenomeno della prostituzione a sostegno delle vittime di violenza o di grave sfruttamento, emanata dal Comune di Palermo ad aprile: “Sono stati annunciati controlli a tutto spiano, con tanto di strade a rischio, ma non ci sembra qui sia successo nulla”, dice Francesco Polizzi, che abita in una delle vie che a pochi metri da piazza Giulio Cesare, ogni sera, diventa a “luci rosse”. “La convivenza con le prostitute davanti casa è sempre più insopportabile, specie nei fine settimana, quando il caos è maggiore. Lo scorso weekend siamo stati svegliati dalle urla perché si è verificata l’ennesima lite – proseguono i residenti – e domenica notte qualcuno ha lanciato dalle auto delle uova alle prostitute che si trovavano in via Lincoln”.
“Il degrado più assoluto – aggiunge Pino Buscemi, che abita in via Antonio di Rudinì -. Mia figlia ha paura quando torna a casa dopo il tramonto e come darle torto? Siamo i cittadini dimenticati, in questa zona e fino al porto, siamo inascoltati da anni e costretti a subire notti di follia”. Eppure, l’ordinanza dispone che “A decorrere dal 16 aprile fino al 31 agosto, sia fatto divieto a chiunque di: porre in essere comportamenti diretti in modo non equivoco ad offrire prestazioni sessuali a pagamento, consistenti in atteggiamento e in abbigliamento indecoroso o indecente in relazione al luogo, ovvero nel mostrare nudità, ingenerando la convinzione di esercitare la prostituzione; di richiedere informazioni a soggetti che pongano in essere i comportamenti descritti e di concordare con gli stessi l’acquisizione di prestazioni sessuali a pagamento; alla guida di veicoli di seguire manovre pericolose o di intralcio alla circolazione stradale”.
Un’ordinanza che coinvolge la polizia municipale e i Servizi sociali del Comune, nata anche per scoraggiare i clienti, per i quali è prevista una sanzione di quattrocento euro: “Non sarà applicata alle persone che esercitano la prostituzione vittime di violenza e di grave sfruttamento o che si trovano in situazioni di pericolo. In questi casi saranno informati i servizi sociali del Comune di Palermo, qualora aderiscano a percorsi di tutela e protezione. La sanzione verrà comunque irrogata nei confronti del cliente”, viene precisato. Insomma, l’obiettivo è quello di strappare il maggior numero di prostitute alla strada e di sostenere le vittime dello sfruttamento. “Ma non è una soluzione concreta – sottolinea Franco Consiglio, residente in via Archirafi – perché si tratta di procedure lente, che di certo non possono risolvere la situazione da un giorno all’altro. Forse sarebbe più adeguato un provvedimento che “dirotti” le lucciole in zone specifiche. Di certo dal centro storico non possiamo andare tutti via, come già in molti hanno fatto”.
Nel frattempo, durante i controlli già effettuati nelle scorse settimane, due uomini sono stati multati dalla polizia municipale perché sorpresi a contrattare con due prostitute. Alla vista degli agenti, però, le donne si sono date alla fuga. “Insieme alle nostre pattuglie – hanno spiegato dal comando di via Dogali – sono pronti ad agire gli operatori del settore Cittadinanza Solidale del Comune, coordinati dall’assessore Giuseppe Mattina, qualora le ragazze fermate avessero scelto, in alternativa alla sanzione, il percorso riabilitativo previsto dall’ordinanza. Gli agenti in abiti civili hanno effettuato gli appostamenti nei pressi della Palazzina Cinese e dalle parti di piazza XIII Vittime: hanno identificato un trentenne e un sessantunenne che stavano contrattando il prezzo della prestazione con due donne. Per entrambi è scattata la sanzione di quattrocento euro”.