FAVARA (AGRIGENTO) – Emergenza rifiuti a Favara, in provincia di Agrigento, dove gli operatori ecologici da più di dieci giorni hanno avviato uno sciopero per chiedere il pagamento di quasi tre mensilità mai saldate. In città le strade sono letteralmente invase dai rifiuti, con una situazione igienico-sanitaria ormai al collasso.
Il maltempo che ha colpito l’intera provincia di Agrigento negli ultimi giorni – con forti raffiche di vento e pioggia – ha poi aggravato la situazione con vere e proprie discariche a cielo aperto sparse per le vie di Favara. Gli operatori ecologici proseguono lo sciopero ad oltranza e da qualche giorno, in segno di protesta, manifestano sotto la sede del Comune: qualcuno ha anche platealmente lasciato alcuni mastelli davanti all’ingresso in segno di protesta.
Negli scorsi giorni è anche intervenuta la prefettura di Agrigento che ha convocato le sigle sindacali, le ditte che si occupano del servizio di raccolta dei rifiuti e il sindaco Anna Alba senza però riuscire a trovare un accordo per sbloccare la situazione: “Protesteremo fino a quando non ci daranno risposte chiare e gli stipendi arretrati – dicono i netturbini – perché non ce la facciamo più, siamo senza soldi e pieni di debiti ma soprattutto non abbiamo conforto da parte di nessuno. Ci scusiamo con la città di Favara per il disagio ma siamo costretti a scioperare per dare da mangiare ai nostri figli”.
Una situazione complicata quella che si sta verificando a Favara, comune in grave crisi economica che ha già dichiarato il dissesto finanziario. Uno dei principali problemi per le casse comunali è la mancata riscossione delle tasse, come ad esempio la Tari: “Abbiamo raccolto solo il 10% della Tari anche a causa anche della pandemia e l’emergenza sanitaria – spiega Alba – ma il datore di lavoro degli operatori ecologici sono le imprese e non il Comune che comunque è in ritardo con i pagamenti così come in tutta la Sicilia. Siamo stati obbligati a inviare cartelle esattoriali ai cittadini che in poco tempo si sono visti recapitare tre anni di arretrati – prosegue – e questo ha inciso sulle capacità economiche dei contribuenti. Sono andata a Palermo per cercare una mediazione con la Regione e far arrivare i fondi quantomeno per anticipare una mensilità e far trascorrere un Natale sereno a tutte le famiglie dei netturbini”.