Protesta della sanità pubblica: nuova grana per l'assessore Volo

Protesta della sanità pubblica: nuova grana per l’assessore Volo

Martedì si annuncia un'altra giornata caldissima.

Non si è ancora sopita l’eco della clamorosa manifestazione della sanità privata che un’altra grana si annuncia per l’assessore alla Salute, Giovanna Volo. Stop ai tagli alla sanità pubblica, questo è lo slogan annunciato per l’appuntamento di martedì mattina a Palermo davanti all’assessorato di piazza Ziino, quando andrà in scena la protesta del sindacato Fials Confsal “per rivendicare maggiore attenzione e più risorse per la sanità pubblica”. Sarà presente anche il segretario nazionale Giuseppe Carbone oltre al segretario regionale Sandro Idonea.

E sarà un’altra verosimile giornata di polemiche. “Basta con il personale sanitario ‘in affitto’ dalle cooperative – scrive il sindacato – basta con le convenzioni, che cedono al privato pezzi importanti della sanità pubblica. Basta con il definanziamento del servizio sanitario nazionale”. La Fials rivendica tra l’altro “la proroga di tutti i contratti in corso in scadenza al 28 febbraio e l’avvio delle procedure di stabilizzazione, che coinvolgano tutto il personale precario, anche dei lavoratori del ruolo tecnico inspiegabilmente trascurati dal decreto Milleproroghe”. Chiede inoltre “direttive unitarie ai commissari straordinari della aziende sanitarie per evitare licenziamenti di precari. È assurdo e paradossale – sostiene il sindacato – che molti direttori generali decidano, autonomamente, di licenziare i lavoratori precarie e bandire, contestualmente, i concorsi per l’assunzione di personale esterno per gli stessi profili professionali dei licenziati”.

Oltretutto, la Fials ritiene necessaria: “la riforma del servizio di emergenza-urgenza Seus 118, il cui organico è fermo da oltre 15 anni. Occorre bandire i concorsi per la sostituzione di oltre 200 lavoratori cessati dal servizio e mettere mano alla nuova dotazione organica al fine di evitare il collasso dell’azienda che tutta Italia ci invidia”. Dopo i privati, dunque, tocca al pubblico. Si annuncia una possibile spirale di conflitti sindacali e ci vorrà fermezza per governare i contrasti. (rp)


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