Provenzano: "Vertenza Pfizer? La Regione ha perso tempo" - Live Sicilia

Provenzano: “Vertenza Pfizer? La Regione ha perso tempo”

Il vicesegretario nazionale Pd è intervenuto a Catania sulla vicenda che coinvolge i lavoratori della multinazionale

CATANIA – “Devo stigmatizzare il grave ritardo con cui la Regione ha avviato l’iniziativa, da tempo chiedevamo che venisse convocato il tavolo”. Giuseppe Provenzano, vicesegretario nazionale del Pd e già ministro per il Sud del Conte II, accoglie con stupore la notizia che l’assessore regionale alle Attività produttive abbia chiesto di avviare un tavolo con il Mise per gestire la vicenda dei lavoratori dello stabilimento Pfizer di Catania. “Adesso seguiremo con attenzione lo sviluppo delle trattative”, ha detto a LiveSicilia a margine dei lavori dell’Agorà democratica dedicata alla vicenda della multinazionale del farmaco.

L’Agorà

Intanto, dal palco, il segretario provinciale dem, Angelo Villari, espone tutte le vertenze che attanagliano il territorio etneo. Tante, troppe. Da ex ministro, Provenzano guarda al territorio siciliano con preoccupazione: “Mentre si aprono grandi opportunità in tutto il Mezzogiorno, noi assistiamo alla marginalizzazione industriale di questa realtà”, dice. “La vicenda Intel è significativa, dovuta all’assenza di iniziativa politica da parte delle istituzioni, a cominciare dal Comune di Catania – ha detto – Non si è sentita la voce della Regione rispetto a quello che rappresenterebbe un vero e proprio scandalo. Insomma, Pfizer è una multinazionale che, grazie alle vaccinazioni, sta ottenendo utili miliardari”.

Giuseppe Provenzano guarda alla crisi del centrodestra regionale a partire dello scontro interno a Forza Italia. “Il dato allarmante – dice – è che non sono divisi su questioni politiche, ma su bieche ragioni di potere. Hanno perso credibilità, per questo non possono più governare”. Il vicesegretario dem torna ancora una volta sui temi dello sviluppo economico e sul rischio di non agganciare il treno del debito comune europeo: “La cosa più grave è il rischio, per mancanza di una politica e strategia di sviluppo, che la Sicilia rimanga tagliata fuori dalla grande opportunità di Next Generation Eu. Lo abbiamo visto con i progetti che sono stati bocciati e con la mancata partecipazione a molti bandi”. 

Una stoccata è rivolta anche a Ruggero Razza, assessore che più di altri incarna la dottrina musumeciana: “Non c’è solo il tema delle emergenze da affrontare, che pure sono tante ed evidenti. C’è la gestione della Sanità, considerata da questa giunta regionale come strumento di organizzazione e consolidamento de consenso. E non, invece, come luogo per dare risposte ai drammi dei cittadini siciliani”.

Il campo largo

Quello del campo largo siciliano è però un cantiere ancora in costruzione, sia in vista delle Regionali che del voto amministrativo palermitano: “Noi dobbiamo offrire, innanzi tutto, un’offerta progressista molto chiara e netta – spiega Provenzano – e che rappresenti l’alternativa non solo al malgoverno di questi anni, ma all’immobilismo in cui è precipitata la Regione. Dobbiamo partire dalle forze che si sono opposte al governo Musumeci e lanciare un progetto per la Regione. Non un puzzle di sigle – sottolinea – ma un campo aperto ai moderati e alle realtà civiche”. 

Il Partito democratico deve fare i conti, al livello nazionale e non solo, con l’emorragia di consensi che sta investendo da tempo il Movimento Cinque stelle e le lacerazioni interne che lo stanno attraversando: “Non entriamo nelle vicende degli altri partiti, ovviamente – prende fiato Provenzano – Ci auguriamo che il Movimento esca più forte da questa fase”.


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