Province a rischio default | Il governo cerca una soluzione - Live Sicilia

Province a rischio default | Il governo cerca una soluzione

Lettera dei commissari alla giunta. Entro il 31 ottobre impossibile approvare i bilanci. Interrogazione dei grillini.

PALERMO – Province siciliane sempre più vicine al collasso. Strade colabrodo, stop agli interventi manutenzione ordinaria e straordinaria, ai servizi di trasporto per gli studenti siciliani, in particolare per i disabili, scuole poco sicure spesso senza riscaldamenti e nella stragrande maggioranza dei casi prive di misure antisismiche. Tutti servizi di competenza delle ex Province, oggi Liberi consorzi retti da commissari straordinari e a rischio default. Su questo si concentra è il M5s, che ha presentato un’interrogazione parlamentare, prima firmataria Valentina Palmeri, per chiedere al Governo quali misure intende mettere in campo per scongiurare la dichiarazione di dissesto delle ex Province se entro il 31 ottobre non riusciranno ad approvare i bilanci.

A ribadire la drammatica situazione degli enti sono stati anche gli stessi commissari governativi che reggono gli enti in attesa delle elezioni, che hanno scritto una lettera al governo regionale, di cui dà oggi notizia il Giornale di Sicilia. I liberi consorzi non sono nelle condizioni di versare il contributo di finanza pubblica allo Stato e rischiano il default. E questo anche alla luce della progressiva riduzione degli stanziamenti della Regione alle ex Province. I commissari pertanto chiedono uno stanziamento straordinario alla Regione di 300 milioni.

“Il caos normativo creato dal Pd – dicono i deputati regionali del M5S Salvo Siragusa e Valentina Palmeri – che ha generato una riforma monca, unito alla situazione economica degli enti non consente di erogare servizi essenziali ai cittadini. Dopo la bocciatura da parte della Consulta della norma sull’elezione diretta degli organi delle Province, votata lo scorso anno dall’Ars, ad oggi i Liberi consorzi sono retti da commissari straordinari e versano in condizioni economiche disastrose e rischiano il dissesto, mentre l’ex provincia di Siracusa e la città metropolitana di Catania* hanno già dichiarato il default”. “Considerato che la vicenda è nota ci chiediamo – proseguono – come mai il Governo regionale ed il presidente della Regione non abbiano ritenuto opportuno informare tempestivamente l’Assemblea regionale per indicare quali e quante risorse finanziarie intendono stanziare per consentire agli Enti di redigere e chiudere in pareggio il bilancio pluriennale 2018/2010, dal momento che senza questi documenti contabili i Liberi consorzi non solo non potranno utilizzare i fondi nazionali per investimenti per la viabilità e quelli regionali per l’edilizia scolastica,compresi 30 milioni di euro stanziati dalla Regione per investimenti, ma cosa ancor più grave rischiano il dissesto”. “Occorre chiarezza – concludono – vogliamo sapere quale è l’importo esatto, quantificato da ciascuna Provincia e proposto dall’Anci al Governo regionale e ai dipartimenti competenti in vista delle variazioni di Bilancio, per scongiurare il fallimento degli enti”.

“La normativa nazionale prevede un prelievo di 200 milioni annui sulle Province. Noi su questo abbiamo impugnato il bilancio dello Stato. Stiamo lavorando su questo problema, è allo studio una soluzione per evitare il default”. Così l’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao. La scadenza è quella del 31 ottobre. Senza una soluzione entro quella data scatterà il dissesto.

* Riceviamo e pubblichiamo la nota del ragioniere generale della Città metropolitana di Catania, Francesco Schillirò, che in merito al comunicato del Movimento 5 Stelle precisa quanto segue:

“Ho letto sulla vostra autorevole testata un articolo sul rischio default delle ex Province siciliane che cita un’interrogazione parlamentare. In tale articolo viene affermato che la Città Metropolitana di Catania ha dichiarato il default. Non ho avuto modo di leggere l’interrogazione, ma devo precisare che la Città Metropolitana di Catania non ha dichiarato il dissesto come asserito nell’articolo che richiama l’interrogazione stessa. Seppur tra innumerevoli difficoltà, causate da accordi dei precedenti governi regionale e statale, riusciamo ancora a fornire servizi”.

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