Province, governo ancora ko | Sì all'articolo 1, ma è bufera - Live Sicilia

Province, governo ancora ko | Sì all’articolo 1, ma è bufera

Tra urla e accuse, Sala d'Ercole approva il primo articolo della riforma che dovrebbe portare ai Liberi consorzi. Ma non c'è intesa. Respinte le richieste di dialogo dell'opposizione, che chiede almeno l'elezione diretta del presidente del nuovo ente. Una proposta, però, che convince alcuni deputati del Pd.

PALERMO –  Un articolo è stato approvato. In un clima da corrida, a un certo punto della sera. La riforma delle Province va avanti piano. E si ferma tra le urla e le proteste dei deputati. Che costringono il presidente Ardizzone a rinunciare all’intenzione di giungere all’approvazione anche dell’articolo due. Niente di fatto.

Ma anche stasera, non è mancato l”incidente” per governo e maggioranza. Andati sotto ancora una volta, dopo il clamoroso scivolone di ieri, di fronte al voto su un emendamento presentato dal Movimento cinque stelle. Una modifica all’articolo due che prevede l’obbligo, per i Comuni che intendono aderire a un Libero Consorzio, non solo della presenza di una maggioranza qualificata in seno al Consiglio, ma anche dell’indizione di un referendum. Devono essere i cittadini, insomma, a decidere se aderire o meno al Consorzio.

Passato invece, come detto, l’articolo uno. Che detta, di fatto, le norme più generali riguardanti il passaggio dalla Province ai liberi consorzi. Saranno nove, per il momento. Ad occupare la maggior parte della discussione, una polemica sul futuro dei lavoratori delle società collegate alla Provincia, che non sarebbero stati garantiti dalla prima stesura del testo. Per questo, si è intervenuto con un ordine del giorno che tutela i livelli occupazionali anche nel passaggio dal vecchio al nuovo ente. Una soluzione che non ha convinto granché Edy Tamajo (Drs): “Gli ordini del giorno diventano spesso carta straccia. Spero che queste tutele possano trovare posto nell’articolato”.

Ma la giornata di oggi e le nuove polemiche hanno dimostrato ancora una volta l’assenza di una intesa tra partiti di maggioranza e opposizione. E anche all’interno della stessa maggioranza. Che stamattina si è confrontata col governatotre durante un vertice a Palazzo d’Orleans. Un vertice che doveva servire per fare luce sui “franchi tiratori” che ieri hanno consentito di approvare un emendamento voluto da grillini e opposizione e contrario all’istituzione delle Città metropolitane. Un confronto proseguito poi all’interno dei singoli gruppi parlamentari. Nel Pd e nell’Udc, le maggiori divisioni. E durante la riunione dei democratici ecco anche una proposta avanzata dal deputato Alloro e sostenuta da altri colleghi di partito (si tratterebbe di Lupo, Barbagallo, Cirone e Rinaldi).

Una proposta che potrebbe sbloccare l’iter di una legge al momento impantanata. L’emendamento di Alloro, infatti, prevede l’elezione diretta del presidente dei Liberi consorzi. Una richiesta più volte avanzata dalle opposizioni, che si sono dette pronte a votare la riforma a fronte di questa “concessione”. E che a più riprese, anche oggi, hanno chiesto un confronto col governo per discutere i passi futuri dell’esame della legge. Per il momento il governo  ha “chiuso” a questa possibilità. Sostenuto soprattutto da partiti come Articolo 4, che attraverso Lino Leanza ha spinto per procedere col voto, misurandosi in Aula. “Non ha senso – ha detto Alloro – mostrare i muscoli, se i muscoli non li hai”. Un invito al governo al dialogo. Quel dialogo chiesto a più riprese dal centrodestra. Ma oggi, al posto del dialogo, è finita – per usare le parole di un altro deputato di maggioranza, il democratico Laccoto – in “caciara”. E la riforma, così, è ancora in alto mare. Se ne riparlerà da domani pomeriggio.

LA LUNGA DIRETTA DELLA SEDUTA

22.35 Il clima è insostenibile. Ardizzone è costretto a chiudere la seduta. Si tornerà in Aula domani alle 16.

22.01 E continuano le polemiche. Cracolici contro Formica: “Dopo tanti anni non ha come funziona l’Ars. Faccia un corso d’aggiornamento”.

21.55 Laccoto (Pd): “Basta con la caciara. Assistiamo da tre ore a continue interlocuzioni personali. Dopo sette anni di presenza in questo parlamento, è la prima volta che vedo cose simili”.

21.50 Governo di nuovo sotto. Approvato l’emendamento presentato dal Movimento cinque stelle che prevede il referendum consultivo per l’adesione dei Comuni ai Liberi consorzi. Sono 39 i voti a favore, 37 i contrari. Esplode la bufera. Crocetta: “Questo non è un clima degno di un parlamento”.

21.35 Crocetta: “L’approvazione dell’articolo 2 non incide sulle questioni ancora non chiarite”.

21.33 Polemiche in Aula sulla necessità di proseguire stasera con l’esame dell’articolo 2.

21.25 Nello Musumeci: “Dobbiamo toglierci di mezzo questo argomento ingombrante per restituire a Crocetta una serenità d’animo evidentemente perduta? Ma fuori di qua i siciliani si chiedono che fine ha fatto la Finanziaria riveduta e corretta o quando vedranno i loro stipendi. Questo articolo 2 è lo specchio della volontà del governo di tenere lontano, da questo presunto processo evolutivo, proprio il cittadino-elettore. Adesso questo governo ascolta il nuovo ‘uomo del monte’, che è Lino Leanza. Io invito il governo a non ascoltare nè questo nè altri uomini del monte”.

21.06 Greco (Pds): “Chiedo ancora una volta al governo, che non ha una maggioranza, a cercare una sintesi insieme all’opposizione”.

20.54 D’Asero (Nuovo centrodestra): “Ma non ci accorgiamo che il limite fissato per i Liberi Consorzi rischia di vederne proliferare diversi? Chieda almeno che questa soglia venga alzata”. Dubbi simili, anche sulle funzioni dei liberi consorzi, sollevati dal collega alfaniano ALongi.

20.48 Figuccia (Forza Italia): “I dipendenti delle Province e degli enti collegati da mesi sono costretti a sentire le nostre fregnacce. Spiegherete voi a queste persone le conseguenze di questa norma”.

20.39 Milazzo (Forza Italia): “Che senso ha eleggere il sindaco della città metropolitana e non quello dei liberi consorzi? E per l’assemblea di Palermo servirà uno stadio, visto che ne faranno parte 125 persone? In Commissione la proposta di Panepinto, che prevedeva un referendum rivolto ai cittadini, affinché fosse la gente a decidere come eleggere il presidente”.

20.30 Ioppolo (Lista Musumeci): “In base a quali parametri si è scelto di fissare il limite minimo per la formazione dei Consorzi in 150 mila abitanti?”.

20.25 Assenza (Forza Italia): “Non avete tenuto conto della volontà dei cittadini nemmeno sulla scelta di uscire di un Comune di uscire da un Libero consorzio per formarne uno nuovo. Servirebbe, in quel caso, di un referendum”.

20.15 Falcone (Forza Italia): “Fermiamoci. Se andiamo avanti in questo modo rischiamo di approvare una legge deformata. Noi vogliamo aiutare il governo a fare una legge ragionata, sensata. Rinviamo l’Aula a domani. E anche adesso riuniamoci in una conferenza dei capigruppo”.

20.06 Cordaro (Cantiere popolare): “All’articolo 2 si agganciano sessanta emendamenti. E al di là della posizione di facciata ad esempio del Pd, che vorrebbe continuare, in tanti si sentirebbero sollevati se rimandassero a domani per una ulteriore riflessione. Non voglio nemmeno pensare a cosa dirà di questa norma il Commissario dello Stato. E quel giorno la responsabilità sarà del governo e della maggioranza”.

20.04 Ardizzone: “Spero che stasera si possa approvare, in tempi brevi, l’articolo 2 e poi rinviare i lavori a domani”.

20.00 Formica (Lista Musumeci) chiede una pausa di riflessione prima di passare all’esame dell’articolo 2, che prevede, tra l’altro, la discussa nomina sulle soglie minime di popolazione necessarie alla nascita di un nuovo Libero consorzio.

19.47 Approvato l’articolo 1 della legge di riforma delle Province.

19.37 Intervengono anche Lo Sciuto e Formica. Intanto, nonostante le rassicurazioni del capogruppo del Pd Baldo Gucciardi al termine della riunione del gruppo parlamentare all’Ars (“ho chiesto a tutti i nostri parlamentari di ritirare i loro emendamenti”), una parte della maggioranza sarebbe pronta ad accogliere una delle richieste dell’opposizione. Il deputato Pd Mario Alloro, pare col sostegno di altri quattro, cinque colleghi democratici, difenderà il proprio emendamento che chiede l’elezione diretta per i presidenti dei Liberi consorzi. “Non ho alcuna intenzione di ritiralo – spiega Alloro – anzi lo difenderò. E’ inutile provare a mostrare i muscoli se i muscoli non li hai. E la richiesta dell’opposizione non mi sembra abbia grossi effetti sulla riforma e mi pare assolutamente sensata”. Questa idea è stata al centro di vivaci discussioni durante la riunione nel pomeriggio nei locali del gruppo Pd.

19.32 Crocetta: “Il governo fa proprio l’ordine del giorno che prevede la tutela dei lavoratori delle società collegate alla Provincia e il mantenimento, anche nei Liberi consorzi, dei contratti vigenti”. Una decisione apprezzata da Malafarina (Megafono) e Tamajo (Drs). Quest’ultimo però precisa: “L’ordine del giorno spesso diventa carta straccia e gli impegni solenni a volte vengono dimenticati. Chiedo quindi che queste garanzie per i livelli occupazionali trovino spazio in un emendamento”.

19,28 Milazzo (Forza Italia): “L’emendamento del governo assicura solo i lavoratori delle Province, non quelle delle società legate alla Provincia”. Anche Fazio (Misto) e Ioppolo (Lista Musumeci) sottolinea i rischi per i lavoratori degli enti collegati alla Provincia.

19.11 Sulla tutela dei lavoratori delle società partecipate delle Province arrivano le rassicurazioni di Cracolici. Ma a sollevare dubbi anche i deputati di opposizione Alongi (Nuovo centrodestra) e Figuccia (Forza Italia).

19.05 Cascio (Nuovo centrodestra): “Che fine fa il personale delle società partecipate delle Province? Non è il caso di inserire in questo ddl una norma di salvaguardia?”.

19.00 Crocetta: “Ai Consorzi non si trasferiscono del tutto le funzioni delle Province. Il governo manterrà tutti gli impegni occupazionali. Che però non potranno gravare sui Consorzi. Nella legge successiva che prevede il trasferimento delle funzioni da Province a Consorzi verrà precisato tutto”.

18.36 Fontana (Nuovo centrodestra): “La proposta di fermarci un attimo avrebbe potuto probabilmente, avvicinarci verso l’approvazione della legge. Perché la maggioranza non ha voluto accettare questa proposta?”.

18.30 Continuano gli interventi in Aula, dopo il capogruppo del Movimento cinque stelle Cappello, è il turno di Bernardette Grasso (Grande Sud). “I partiti – dice quest’ultima – devono rimanere fuori dall’elezione del presidente dei Liberi consorzi. In quest’Aula c’è un grande travaglio interiore. Non è solo una questione di elezione diretta o meno, ma anche una vicenda che riguarda il riassetto dei territori”.

18.24 Dipasquale (Megafono): “Qualcuno tempo fa mi considerò un cortigiano del presidente Crocetta perché dissi che le Province vadano azzerate. E’ un’idea che io coltivo da ben prima di innamorami politicamente di Crocetta. Andiamo avanti con determinazione e con forza, dando così una risposta all’opposizione che vuole rallentarci”.

18.20 Turano (Udc): “Apprezzo lo sforzo dell’onorevole Cracolici. Ma non apprezzo la proposta. Noi dobbiamo decidere se andare verso l’elezione diretta oppure no. Io credo che dobbiamo andare avanti con l’esame della legge. Ha ragione Leanza: procediamo col voto del ddl”.

18.13 D’Asero (Nuovo centrodestra): “Condivido il senso dell’intervento di Cordaro. Per una riforma istituzionale di questo tipo, serve l’apporto di tutte le forze politiche. Peché non cerchiamo una sintesi? Anche nella maggioranza ci sono divisioni”.

18.05 Cordaro: “Siamo disponibili al dialogo, ma non torniamo indietro dal principio dell’elezione diretta. Siamo pronti a ragionare sull’opportunità di prevedere l’elezione diretta per i presidenti dei Liberi consorzi di Comuni. Oggi in Italia si eleggono direttamente sindaci e presidenti di Regione, ci chiediamo perché lo stesso non debba essere previsto per i presidenti dei nuovi enti”.

18.02 Proposta “a titolo personale” di Antonello Cracolici: i nuovi Consorzi potranno decidere in un secondo momento, e autonomamente se indire elezioni diretti per il rinnovo degli organi.

18.00 Si procede con l’esame degli emendamenti all’articolo 1 del disegno di legge di riforma delle Province.

17.56 Formica (Lista Musumeci): “Quello che è accaduto ieri si dovrà risolvere in qualche modo. Invito a tornare su quei passi”.

17.49 Crocetta difende Leanza: “Non esistono partiti ‘eletti’ e non. Esistono i partiti e gli uomini. Non appartiene alla cultura di questo presidente l’idea di legare la politica alle nomine dei direttori di Asp o di altri organismi”.

17.45 Greco (Pds): “La maggioranza a parole sostiene il governo, ma nei fatti non lo fa. Crocetta si affida a Leanza? Ha sbagliato uomo, e anche gruppo. Un gruppo che all’indomani delle elezioni, per potere barattare con lei qualche posto in giunta o qualche direttore di Asp, si è formato dal nulla. Non si potrà mai fidare di loro”.

17.43 Non viene approvata la richiesta di sospendere la seduta per una conferenza dei capigruppo che sarebbe servita per trovare un’intesa tra governo e opposizione.

17.40 Falcone (Forza Italia): “La proposta di Cordaro mi sembra opportuna. Fermiamoci un attimo e cerchiamo di capire. L’opposizione ha sempre detto quali sono i punti strategici sui quali si potrebbe trovare l’accordo col governo”.

17.37 Leanza (Articolo 4): “Da mesi parliamo di questo ddl e vogliamo fare ancora riunioni. Non è possibile che ogni secondo si debbano trovare soluzioni ad ogni costo. Si affronti la questione nel merito e andiamo avanti. L’assessore ci dica se è d’accordo con le proposte dell’opposizione che sono chiare da tempo: è d’accordo con l’elezione diretta degli organi? A quel punto vorrà che la riforma non ci sarà più”.

17.35 A margine del vertice di maggioranza, ecco il commento del capogruppo Udc Lillo Firetto: “Abbiamo fatto una riflessione – spiega – , è chiaro che c’è un grosso problema politico interno al Partito democratico. Anche nell’Udc c’è stato qualche piccolo mal di pancia, ma si è trattato soltanto di un paio di deputati, qualcun altro era semplicemente assente. Un problema che ha riguardato anche la lista Crocetta. Nel nostro caso – continua – era un problema legato al numero degli abitanti (la soglia minima per l’istituzione dei liberi conosorzi è di 150 mila abitanti, ndr), qualcuno aveva paura che saltassero alcune province storiche. Adesso, però, serriamo le fila: la riforma va fatta. Io ero presente e ho pigiato il pulsante, c’è un problema con il voto elettronico

17.29 Cordaro (Cantiere popolare) chiede una conferenza dei capigruppo. “Perché si trovi, e da parte nostra c’è la volontà di farlo, una soluzione che possa contemperare le esigenze legittime di tutti e che possa scremare una messe innumerevole di emendamenti”.

17.20 La seduta, iniziata intorno alle 17 è stata sospesa per dieci minuti per l’assenza del governo.

17.14 Antonio Ingroia è stato scelto dal governo come Commissario della Provincia di Trapani. Arriverà al posto di Darco Pellos, che ha accettato un incarico a Roma.

Il vertice di maggioranza sarebbe stato schietto, senza ipocrisie. E – fatti quattro conti – i partiti alleati del governo si sono resi conto che i “franchi tiratori”, ieri, sarebbero stati una decina. Crocetta e i deputati alleati si sono guardati in faccia e oggi proveranno a serrare le fila in vista dell’esame del disegno di legge sul passaggio ai Liberi consorzi. Ma intanto è ancora in corso la riunione del gruppo del Pd all’Ars. Un confronto, pare, molto teso. Sarebbero diversi, tra i democratici, gli “scontenti”. E durante la riunione non sarebbero mancati gli scontri.

 


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