PALERMO – Le segreterie regionali di Cgil, CIsl e Uil chiedono un incontro urgente al governo Musumeci per affrontare il tema dell’emergenza delle ex Province a un passo dal default. I sindacati in una lettera congiunta (insieme alle rispettive sigle del pubblico impiego) indirizzata al presidente della Regione chiedono di “discutere delle risorse che il governo intende allocare nella manovra di assestamento che dovrà essere discussa in aula e del progetto di riordino degli Enti”. In assenza di risposte le categorie “non esiteranno ad organizzare la mobilitazione dei lavoratori”.
Cgil, Cisl e Uil riassumono l’iter di incertezza normativa che ha visto protagonisti gli enti di area vasta. E l’insostenibilità finanziaria derivante dal taglio dei trasferimenti da una parte e dall’imposizione del prelievo da parte dello Stato. “Le minori entrate e il crollo delle riscossioni impediscono di pagare i debiti e di conseguenza aumentano i residui passivi – si legge nella nota dei sindacati confederali -. A ciò si aggiunge lo scippo di stato, perpetrato dal Governo Nazionale, attraverso il “Prelievo forzoso” sui bilanci correnti, attraverso le somme che le ex province devono versare allo Stato per effetto delle leggi di stabilità. Il prelievo forzoso (260 milioni di euro) sulle imposte versate in Sicilia, operato dal Governo Nazionale, oltre che essere incostituzionale, incide pesantemente sulla tenuta degli stessi Enti. Tale situazione ha già provocato il dissesto finanziario dell’ex provincia di Siracusa ma in assenza di risposte e di interventi da parte del governo regionale, il dissesto ormai è alle porte per tutti Liberi Consorzi ma anche per le Città Metropolitane”.
Il governo regionale ha chiesto a quello nazionale di sospendere il prelievo che grava sulle Province. E ieri l’assessore agli Enti locali Bernadette Grasso ha inviato una lettera al ministro Salvini “con la quale il governo regionale ha chiesto a quello nazionale e al Parlamento lo sforzo di farsi carico nella finanziaria dei bisogni dei territori e di restituire alle Città Metropolitane e alle Province la possibilità di assolvere i compiti istituzionali loro assegnati”. Ma da Roma si attendono risposte. Intanto il tempo stringe, gli enti sono ormai vicini al collasso, strade e scuole patiscono la mancanza di manutenzione.
“E’ impensabile – attaccano Cgil, Cisl e Uil – che gli enti possano reggersi con la previsione aleatoria di 91 milioni di euro a fronte dei 211 milioni necessari soltanto per il pagamento degli stipendi. Mentre nei confronti del Governo nazionale abbiamo rivendicato, a fronte del taglio del 90% delle risorse, l’abrogazione del prelievo forzoso dai bilanci delle ex province che nel 2016, ha toccato i 180 milioni di euro”.
“L’allarme di Cgil, Cisl e Uil sul futuro delle ‘ex Province’ impone il massimo sforzo da parte del governo regionale per stanziare le risorse necessarie ad evitare il rischio che questi enti vadano incontro al default”, incalza Giuseppe Lupo, capogruppo del PD all’Ars. “Ho chiesto al presidente della commissione Affari istituzionali e al presidente della commissione Bilancio di ricevere in audizione i rappresentanti delle sigle sindacali – aggiunge – per discutere dell’assetto degli enti e del futuro lavorativo dei dipendenti di Liberi Consorzi e Città Metropolitane”.
Intanto, dal governo nazionale si fa sentire il sottosegretario grillino Vincenzo Maurizio Santangelo: “Ribadisco la disponibilità di questo governo, già espressa dal Ministro Toninelli, di prendere in mano la drammatica situazione delle strade provinciali attraverso la nomina di un commissario straordinario con poteri speciali – afferma – . Ma per dichiarare lo stato di emergenza della viabilità in Sicilia c’è bisogno che l’esecutivo regionale ne faccia richiesta, cosa che non è ancora avvenuta. Il Governo del cambiamento è pronto a fare la sua parte per la Sicilia, ma sembra che Musumeci non abbia le stesse priorità”.