PALERMO – “Il capogruppo Aurelio Scavone e il vicepresidente Nadia Spallitta dovrebbero dimettersi”. A chiedere un passo indietro ai due esponenti dipietristi è proprio un consigliere Idv, e per la precisione il presidente della commissione Attività produttive di Sala delle Lapidi Paolo Caracausi, al termine di una seduta saltata proprio per la mancanza di cinque consiglieri orlandiani.
Epilogo di una giornata ad alta tensione, cominciata con una capigruppo allargata al sindaco per parlare di Amia, Gesip, Gesap e Palermo capitale della Cultura, e finita con una seduta sui Prusst mai cominciata, proprio per la mancanza del numero legale, e quindi riaggiornata a domani quando l’Aula sarà chiamata a esprimersi sui programmi di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio. Non era mai successo, in questo primo anno di consiliatura, che una seduta saltasse per le assenze della maggioranza, episodio che ai consiglieri più anziani ha ricordato il copione che andava spesso di scena durante la seconda sindacatura Cammarata.
Che le acque dentro Idv fossero agitate lo si era capito subito, vista la riunione di gruppo convocata prima della seduta: un faccia a faccia nel corso del quale è stato anche chiesto un chiarimento politico all’interno del gruppo dipietrista dopo le tensioni tutte interne al partito spaccato fra chi parteggia per l’ex pm e chi invece rimane fedele al primo cittadino. In tutto questo, non è mancato il confronto sui Prusst sui quali Nadia Spallitta da tempo dà battaglia.
La sorpresa, però, è spuntata quasi per caso al momento dell’appello, quando le opposizioni si sono accorte che in Aula c’erano solo 24 consiglieri di maggioranza, due in meno rispetto al minimo per aprirla. E così la seduta è saltata, fra le grida delle minoranze che puntavano il dito contro le spaccature del fronte orlandiano. “E’ finito il tempo degli sconti per il sindaco, così come è finita questa maggioranza – ha tuonato il deputato Giuseppe Milazzo, del Pdl – adesso aspettiamo che Orlando venga in Aula per ammettere di non avere una maggioranza. E’ stato solo grazie al nostro senso di responsabilità che finora il consiglio ha lavorato, ma da ora in poi Orlando dovrà venire qui a confrontarsi con noi”. “E’ l’inizio della fine della maggioranza che, dopo la visita di Di Pietro ieri a Palermo, ha dimostrato di essere spaccata, in un momento particolare della città – dice Angelo Figuccia – facendo saltare la seduta del Consiglio, la maggioranza ha dato un’ulteriore delusione alla città, che attende l’approvazione dei Prusst, che possono rappresentare un volano per la nostra asfittica economia”.
A mancare all’appello sono stati il capogruppo Aurelio Scavone, il vicepresidente Nadia Spallitta (giunta subito dopo) e i consiglieri Francesco Mazzola, Loris Sanlorenzo e Nicolò Galvano. Ma è proprio l’assenza dei primi due che è saltata suito agli occhi, tanto da spingere Caracausi ad invocarne le dimissioni: “Si è trattata di un’assenza grave, dovrebbero fare un passo indietro”. Un assist per le opposizioni, con Giulio Tantillo che si è detto pronto a presentare una mozione di sfiducia per l’intero ufficio di presidenza. “La maggioranza scricchiola – commenta il capogruppo di Amo Palermo Francesco Scarpinato – oggi andavano trattati temi importanti come i Prusst, non possiamo mica perdere tempo mentre la città brucia”. A stretto giro di posta, però, sono arrivate le repliche di Scavone e della Spallitta. “Ero assente per una messa in suffragio di mio padre e Caracausi lo sapeva bene, è stata l’unica assenza della mia vita”, si difende il capogruppo, mentre la vicepresidente chiarisce che sui Prusst si era raggiunta una condivisione con l’esclusione dei centri commerciali e del verde storico e che la sua assenza non è stata decisiva.
Al netto delle polemiche, però, è un dato di fatto che la maggioranza targata Idv, a quasi un anno dalla sua elezioni, cominci a mostrare le prime crepe: dopo la perdita del trentesimo consigliere, adesso è la volta delle prime assenze che, sebbene non volute, hanno fatto slittare un tema assai caldo come quello dei Prusst, che pure i suoi mal di pancia sta scatenando dentro la maggioranza. Se ne dovrebbe parlare domani, anche se su questo fronte non mancano le polemiche: durante la conferenza dei capigruppo, infatti, è stata letta una nota inviata dal presidente di Confcommercio Roberto Helg che ha chiesto un nuovo rinvio della delibera per essere ascoltato dalle commissioni competenti e potersi esprimere in merito. “Noi avevamo convocato Helg la scorsa settimana – dice Caracausi – ma non si è presentato. Le commissioni hanno dato parere su 51 Prusst, di cui due emendati e altri sei non dovrebbero più godere dell’interessamento dei proponenti”. Al centro dello scontro con la Confcommercio i nuovi centri commerciali, gli alberghi, le medie strutture e le vendite all’ingrosso: circa 23 Prusst, quasi la metà di quelli che hanno ottenuto parere favorevole. “Ho presentato 59 emendamenti, uno per Prusst – ha annunciato il capogruppo Udc Giulio Cusumano – così l’Aula sarà tenuta a votarli uno per uno, potendoli analizzare singolarmente”. “Già da qualche tempo si avvertiva la spaccatura del gruppo di Idv – commenta il capogruppo di Civitas Palermo Giuseppe Federico – mostrata in aula la settimana scorsa, sulla mozione presentata dal sottoscritto, sulla chiusura domenicale dei centri commerciali, Caracausi e Mangano avevano presentati degli emendamenti poi bocciati dal loro partito, il sindaco prenda atto della situazione del suo partito in Aula”.