Pubblicità, si discute in Aula| Ipotesi di otto macroaree

Pubblicità, si discute in Aula| Ipotesi di otto macroaree

L'Aula dovrebbe dare il via libera definitivo al regolamento e al piano la prossima settimana. Ecco cosa prevede.

sala delle lapidi
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PALERMO – Un regolamento che, sulla carta, vale 5 milioni di euro ma che a conti fatti, nonostante la crisi, potrebbe valerne un paio di più. Sala delle Lapidi sta discutendo, in questi giorni, delle nuove norme sulla pubblicità cittadina: un tema scottante, che in questi anni si è trascinato tra costose consulenze e querelle giudiziarie senza che però si arrivasse mai a un punto fermo.

Il consiglio comunale, invece, stavolta ha deciso di premere il piede sull’acceleratore: il voto finale dovrebbe arrivare martedì, al massimo mercoledì. Tutto risolto? Non proprio, perché se è vero che l’Aula è pronta a dare il via libera al regolamento e al piano, è anche vero che senza un aggiornamento delle cartografie tutto resterà lettera morta. Le mappe attualmente si limitano a indicare il punto in cui andrà un impianto pubblicitario, senza però specificare se si tratta di un megacartellone o di un piccolo poster.

A provvedere all’aggiornamento dovrebbe essere un ufficio da creare ad hoc, con tecnici dei vari rami dell’amministrazione, che entro sei mesi dovrebbe portare in consiglio una proposta dettagliata. Fino ad allora tutto resterebbe per com’è. L’unica cosa che potrebbe cambiare è che Palazzo delle Aquile, espletata entro un mese la gara, potrebbe chiedere alla ditta vincitrice di procedere all’eliminazione di tutti quei manufatti pubblicitari completamente abusivi, o per meglio dire quelli che le aziende non hanno denunciato nell’autocensimento del 2011 (in cui invece hanno indicato tutti quelli per cui pagano). Tutti gli altri invece resterebbero, almeno fino ai nuovi bandi.

Il regolamento attualmente prevede la divisione del territorio comunale in 81 lotti, raggruppati in 14 macroaree che però un emendamento vorrebbe ridurre a 8. Il motivo è semplice: se un’azienda vuole una campagna pubblicitaria a tappeto, non può certo parlare con troppe ditte diverse. Chi vincerà il bando dovrà fare piazza pulita nella sua area, a partire dal rispetto del Codice della Strada. L’Aula sta cercando una mediazione fra i vari emendamenti presentati, ma l’approvazione (a meno di clamorose sorprese) sembra ormai scontata.

La novità più consistente è sicuramente la messa a bando delle concessioni, che quindi non verranno più rilasciate in base a criteri discrezionali, oltre alla possibilità di finanziare con le pubblicità il restauro di opere d’arte.

Il Piano si rifà a quello elaborato dall’architetto Giacomo Collura (per la somma di 100mila euro) nel 2005, sotto Cammarata, e che divide la città in 81 lotti classificati con otto colori diversi: rosso per il centro storico; arancione per l’espansione storica; giallo per quella urbana; azzurro per l’abitato consolidato; rosa per gli impianti sportivi, produttivi e commerciali; viola per nodi e corridoi di scorrimento; grigia per la cittadella universitaria e verde per le zone di riserva.

L’amministrazione Orlando ha deciso di raggruppare i lotti in 14 blocchi in modo da renderli il più possibile omogenei: un raggruppamento potrà quindi avere un lotto in centro e uno in periferia, piuttosto che lato mare o montagna della città. E ogni ditta potrà concorrere per, al massimo, due o tre raggruppamenti (ma presentando precise garanzie che mettano al riparo gli introiti del Comune) aprendo così il mercato alla libera concorrenza. Secondo le previsioni degli uffici in questo modo gli introiti per le casse comunali dovrebbero passare da 5,2 milioni a 6 (con un aumento del 14 per cento) e i metri quadrati di spazi pubblicitari dagli attuali 46.648 a 60.381 così suddivisi: 12.693 in gestione diretta del Comune per le pubbliche affissioni; 34.335 alle ditte pubblicitarie mediante bandi; 7.353 per l’arredo urbano e 6mila per fermate di autobus e tram. Ma rispetto agli ultimi decenni si potrà fare pubblicità non solo sull’arredo urbano (panchine, orologi, bagni, segna parcheggi, cestini, totem, tabelle per le locandine di spettacoli, targhe) che verranno messi a bando a parte, così da garantire omogeneità alla città ma magari con canoni diversi per il centro storico, ma anche su mezzi pubblici, biciclette, carrozze a cavallo, pannelli luminosi, aree verdi per finanziarne la manutenzione, cartelli di agenzie immobiliari, banche, centri commerciali, pre-insegne, cantieri (tutte queste assegnate non con bando ma con singole autorizzazioni). Le concessioni avranno durata quinquennale e poi si dovranno ripetere i bandi.

 

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