CATANIA – Caos Pubbliservizi, continua il disagio dei lavoratori. E’ stato proclamato lo stato di agitazione e un’assemblea che si terrà lunedì 9 Ottobre 2017, dalle ore 12 alle ore 14, presso la sede della partecipata della Città metropolitana di Catania, in Piazzale Rocco Chinnici a Catania. “A determinare la scelta della proclamazione dello stato di agitazione – dichiara Paolo Magrì, segretario generale di CISAL Terziario Catania – è la mancanza di chiarezza e determinazione dimostrata dal management e dall’inerzia perpetrata dalla Proprietà (Citta Metropolitana di Catania) nel trasferimento delle risorse economico finanziarie per il sostentamento della Partecipata.
La situazione è disperata – prosegue: da un lato l’assemblea dei soci ha dichiarato lo stato liquidatorio della Pubbliservizi, dall’altro il Sindaco Metropolitano proroga il contratto di servizi con la Citta Metropolitana fino al 31/12/2017 con clausola di rinnovo triennale ma con affidamenti di servizi ridotti a 700 mila euro mensili a fronte del 1,2 milioni di euro mensili in precedenza dedicati. Ciò si tramuta nell’inevitabile tracollo della società che in queste condizioni è impossibilitata ad erogare i servizi pubblici essenziali che dovrebbe espletare in favore dell’area metropolitana, inutili gli sforzi che l’attuale amministratore Silvio Ontario sta compiendo con grande passione, non basta”.
Sarebbero i numeri a parlare. “Abbiamo esaminato qualche giorno fa i dati di bilancio relativi agli esercizi 2014/15/16 – continua il sindacalista – e sono emersi numeri raccapriccianti messi a segno dall’amministrazione del “Cerchio Magico”, giusto per citarne qualcuno a parità di ricavi, determinati dai canoni di contratto con la Città Metropolitana, sono aumentati i costi del personale per circa 2 milioni di euro all’anno e gli affidamenti a ditte esterne per un altro milione. Non solo:abbiamo riscontrato che viene elargita una indennità di strada per circa 800 mila euro all’anno, sacrosanta per i lavoratori che operano per strada a curare la viabilità che sono a rischio nelle strade provinciali per garantirne la sicurezza, peccato che dall’attuale pianta organica appena fornitaci risulta che siano solo 69 gli addetti alla manutenzione delle strade e non ci risulta che percepiscano un indennità di 11.600 euro all’anno ciascuno.
Questo è solo un esempio degli scempi che sono stati commessi dalle passate amministrazioni e che hanno, con l’inosservanza di chi doveva vigilare, messo in ginocchio la partecipata – aggiunge Magrì. Abbiamo rinnovato la richiesta di incontro in Prefettura congiuntamente alle altre organizzazioni sindacali autonome ASAL, CONFLIAA C.S., CSE, FAST, FESICA CONFSAL, SNALV CONFSAL e OR.S.A., con la preoccupazione che ci siano in questo momento interessi a sottovalutare la criticità della vertenza Pubbliservizi per non disturbare la campagna elettorale in corsa alle Regionali. Abbiamo la percezione che si vogliano tenere buoni i lavoratori con false rassicurazioni almeno fino al 5 novembre, per poi affrontare il problema vero della Pubbliservizi immediatamente dopo, ma il procrastinare finora operato non farà altro che acuire la “macelleria sociale” che si prospettava già mesi fa, è ovvio che già l’affidamento fino al 31/12/2017 – conclude -è insufficiente a garantire anche solo il 50% dei lavoratori e nessun servizio pubblico”.